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Conti correnti più cari. Unicredit si allinea al trend e annuncia aumenti del canone

Finanza
Conti correnti più cari. Unicredit si allinea al trend e annuncia aumenti del canone
(Teleborsa) - Unicredit si allinea al trend generalizzato di rincari dei conti correnti bancari, che dal 2021 saranno più costosi per gli italiani, un popolo che storicamente ha sempre amato la liquidità, oggi ancor di più a fronte dell'incertezza alimentata dalla crisi pandemica. Ma vi sono anche altre ragioni che hanno spinto le banche ad alzare i costi di tenuta dei conti ed hanno a che fare con la politica dei tassi zero-negativi della BCE.



Il caso Unicredit

Unicredit ha annunciato una modifica unilaterale al contratto di conto corrente, che prevede dal mese di luglio un rincaro generalizzato dei costi dei conti correnti di famiglie ed imprese. Una decisione che punta a bilanciare costi e ricavi e ripristinare l'equilibrio economico di tenuta conto.

Colpiti dai rincari i conti My Genius riservati ai consumatori: per il "My genius base" il costo passa da 3 a 4 euro, per il "My genius Silver" da 9 a 11 euro, per "My genius Gold" da 12 a 16 euro e per il "My genius Platinum" da 22 a 26 euro.

Non sono esenti i conti dedicati alle imprese, come "Imprendo One", il cui onere aumenta da 12 a 16 euro ed "Imprendo Easy" da 30 a 34 euro.

Per compensare questi rincari, la banca ha annunciato che dal 15 aprile è attivo per i nuovi clienti il conto online Genius Base online con zero euro per sempre.

Non un caso isolato

In realtà, la decisione di Unicredit non rappresenta un caso isolato. La banca di piazza Gae Aulenti è solo l'ultima di una lunga serie, che ha visto i principali Istituti italiani - da Bnl a Banco BPM passando per Intesa e BPER - correre ai ripari di una situazione che mette sotto pressione la loro redditività.

Finecobank ha addirittura annunciato la possibile chiusura dei conti correnti con depositi superiori a 100mila euro.


L'era dei tassi zero e il costo della liquidità

La politica espansiva della BCE, che ha portato i tassi a zero, si è tradotta in un disincentivo a mantenere capitali liquidi. Come noto, il tasso sui depositi che le banche tengono preso l'Eurotower è negativo, pari a -0,50%, un costo che le banche stanno cercando di recuperare, scaricandolo sulla clientela retail.

Un mossa che risponde alla necessità delle banche di recuperare la redditività e che ha a che fare con la montagna di liquidità che gli italiani tengono improduttiva.

Dall'ultimo bollettino ABI di febbraio emerge che l’ammontare dei depositi dei privati è lievitato a 1.745,6 miliardi dai 1.584,3 miliardi dello stesso mese del 2020. In particolare, i depositi da clientela residente hanno registrato un aumento del 10,2% (+161 miliardi), ma l'ABI conferma anche che sono aumentati i costi di gestione dei conti correnti, che nel 2019 erano saliti in media a 21,4 euro, stando ai dati della Banca d'Italia.

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