(Teleborsa) - "La banca non fa l'erogatore del credito per sostenere
imprese di interesse strategico se non hanno capacità di generare business e prospettive future. Il mestiere di una banca non è questo. Diverso è il sostegno che ci può essere nel momento in cui vanno in condizioni di stress, nel cercare accordi con altri soggetti". È quanto ha dichiarato Carlo Messina, CEO di
Intesa Sanpaolo, in merito a dossier caldi come quelli Alitalia e Ilva, nella conferenza stampa che ha seguito la presentazione del
report sui Distretti Industriali 2020.
Ad una domanda specifica sulla compagnia aerea di bandiera, Messina ha detto che "il dossier Alitalia è ormai totalmente nelle mani del governo e dalla commissione UE. L'interesse è che si vada verso una soluzione di mercato, però
non vedo ulteriore coinvolgimento di Intesa su questo fronte". Con riguardo alla situazione di
Ilva, Messina ha detto che Intesa "ha supportato per molti anni questo operatore perché c'era un legame inscindibile con il PIL". "La riduzione dell'operatività di Ilvia ha portato un calo di PIL dell'1% in questi anni credo - ha aggiunto - Anche in questo caso però se
non ci sono condizioni per generare cash flow, non vedo altro coinvolgimento della banca. Abbiamo delle posizioni aperte, molte garantite dallo stato".
Per
Autostrade, a una domanda che chiedeva del mancato coinvolgimento sul dossier da parte di
Atlantia, ha risposto che "il coinvolgimento di un operatore per trovare una soluzione
dipende dalle scelte dagli azionisti. Se ciò viene affidato ad altri operatori, Intesa non può farci niente". Sul processo di vendita di ASPI ha detto: "Se io devo immaginare Autostrade di proprietà di uno spagnolo o di
CDP, non avrei dubbi. Deve essere tenuta all'interno del nostro Paese". Al di là dei tre casi specifici, "dove ci sono situazione in cui siamo già presenti e le aziende vanno in difficoltà interveniamo. Dove ci viene chiesto nuovo credito ci devono essere invece prospettive di cash flow", ha ribadito il banchiere.
Sul sostegno alle imprese in difficoltà, "il
consolidamento del debito della aziende con garanzia SACE è la manovra vera per consentire al Paese di giocare la sua parte su aziende che oggi sono in difficoltà. Non è la moratoria, che post-pone il momento di difficoltà, ad essere decisiva. Per quelle società dove c’è la prospettiva di recupero è indispensabile
attivare finanziamenti a lungo termine con supporto SACE. Si mette così in sicurezza la porzione di Paese con fragilità, anche perché con rinnovo a sei mesi non puoi avere rassicurazioni sufficienti, mentre un finanziamento a 20 anni ti mette nelle condizioni di fare piani e investimenti".