(Teleborsa) - Un grande programma di
investimento sulle persone, che mette al centro le competenze per ridisegnare il lavoro pubblico a misura di Next Generation Eu e migliorare i
servizi per cittadini e imprese. E' la riforma della Pubblica amministrazione contenuta nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, presentato nelle scorse ore in Consiglio dei ministri. Sul piatto ci sono
1,67 miliardi tra fondi Pnrr e fondi strutturali suddivisi lungo le tre direttrici della riforma: accesso (reclutamento), buona amministrazione (semplificazioni e digitalizzazione) e competenze (profili, carriere e formazione). L'Abc per ripartire. "Il
PNRR è il più grande piano del periodo repubblicano", ha sottolineato il ministro per la Pubblica amministrazione
Brunetta. "Per dimensioni e qualità della progettazione non ha nulla da invidiare al Piano Marshall, lo European Recovery Program che ha sostenuto la ricostruzione europea dopo la Seconda Guerra Mondiale. E' un'opera di
straordinaria complessità e di grande concretezza. Siamo grati al Governo che ci ha preceduto per aver avviato il percorso, ma questo Pnrr è un
deciso passo in avanti".
Di fronte a una P.A. invecchiata (l'età media dei dipendenti è 50,7 anni) e depauperata di competenze per il blocco del turnover e la drastica riduzione degli investimenti in formazione, la Commissione europea ha richiesto un
approccio circolare, che punti sull'innovazione organizzativa per rendere la Pubblica amministrazione attrattiva per i migliori
giovani talenti. Un approccio capace di creare strutturalmente capacità amministrativa attraverso percorsi di selezione delle migliori professionalità e di eliminazione dei colli di bottiglia che potrebbero rallentare l'attuazione degli investimenti.
"Il Piano - continua il Ministro - riconosce alla Pubblica amministrazione il
ruolo di architrave della ripresa del Paese, fattore abilitante per la crescita. E' finito il tempo della Pa ammortizzatore sociale, del posto fisso come rendita di posizione. Abbiamo bisogno di civil servant motivati, valorizzati e ben pagati per scongiurare il rischio di un blocco resistente a qualsiasi cambiamento.
Qualificare, semplificare e digitalizzare: oggi è possibile. Non sprechiamo questa occasione irripetibile".