(Teleborsa) -
Dichiarazione pre-compilata per le partite IVA e digitalizzazione spinta: l'obiettivo è
abbattere del 19% l'evasione e ridurre il lavoro nero
entro il 2026. E' quanto si propone il
Piano nazionale di ripresa e resilienza presentato a Bruxelles in attesa che si realizzi la vera e propria riforma fiscale.
Il Recovery Plan italiano punta in primo luogo sulla
digitalizzazione per aumentare l'efficienza del sistema fiscale: uso del digitale,
data mining,
indagini mirate basate sull'elaborazione dei dati,
scambio di informazioni fra le amministrazioni e collaborazione con i contribuenti attraverso le
lettere di compliance sono gli strumenti con cui l'esecutivo punta a ridurre l'evasione del 19% entro il 2026.
Sempre in tema di digitalizzazione della PA spicca la creazione, entro il primo trimestre del 2022, di un
database e un'infrastruttura dedicata alle precompilate, che porterà entro i
primi sei mesi del 2023 all'arrivo della dichiarazione
precompilata per 2,3 milioni di partite iva (su 4 milioni) per le dichiarazioni 2022.
Entro il 2024 ci sarà, invece, un
aumento del 20% delle compliance letters, da cui il Recovery ipotizza un calo del 5% dei "falsi positivi" e un aumento del 15% del gettito.
Tra le altre misure, per
giugno del prossimo anno, è attesa l'introduzione di effettive
sanzioni amministrative per gli esercizi che non consentono
pagamenti digitali, resi obbligatori nel decreto fiscale del 2019.
Sul fronte del
lavoro nero, entro
metà 2025, è previsto un
aumento del 20% delle ispezioni con l'obiettivo di ridurne, entro inizio 2026, l'incidenza di 2-6 punti percentuali, tagliando di almeno un terzo il divario con la media europea.