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Mediobanca, Nagel: "Non credo che M&A con banca generalista possa avere senso"

Finanza
Mediobanca, Nagel: "Non credo che M&A con banca generalista possa avere senso"
(Teleborsa) - "Non credo che l'M&A tra una realtà specializzata come Mediobanca e una banca generalista possa avere senso. Certo, ci possono essere eccezioni ma crediamo che su una base stand alone possiamo fare meglio in termini per esempio di ricavi e non solo. Ci sarebbero inoltre poche sinergie di costo". Lo ha detto l’amministratore delegato di Mediobanca, Albert Nigel, in una call successiva alla pubblicazione dei risultati trimestrali della banca milanese, che ha registrato un utile netto più che raddoppiato a 193,3 milioni di euro.

"Ci concentriamo sulla crescita nel wealth management e sulla distribuzione di prodotti correlati. Crediamo che nel wealth management ci saranno possibilità per una crescita organica e per una maggior presenza nel mercato in Italia, ma non solo organica e non solo in Italia", ha aggiunto. "Abbiamo appena annunciato un'operazione", l'acquisizione di Bybrook Capital "che contiamo di concludere nel primo trimestre dell'anno prossimo, quindi a breve, compatibilmente con il via libera delle Authority", ha detto Nagel a proposito dell'acquisto del gestore di fondi di credito distressed basato a Londra. A una domanda sull'intenzione di continuare a espandersi nell'asset management alternativo, ha spiegato: "Dobbiamo concludere l'operazione e fare il closing, la nostra attenzione è su questo adesso. Ma ciò non esclude che possiamo fare altre operazioni di questo tipo".

Allargando lo sguardo alla nuova stagione di risiko bancario italiano, l'AD di Mediobanca ha affermato di vedere "un contesto molto favorevole" e di credere "che nei prossimi 12 mesi potremo vedere altre operazioni". Secondo Nagel, anche grazie al decreto Sostegni bis che alza i benefici fiscali per le aggregazioni, per le operazioni di consolidamento bancario "si è creato sicuramente un ambiente favorevole, sia come perimetro sia come estensione. Credo che questo confermi che c’è un supporto tecnico per l'M&A a livello bancario, che quindi continuerà".


Interpellato sui rapporti con i nuovi azionisti dell'istituto e, in particolare, alla richiesta se abbia avuto contatti con Francesco Gaetano Caltagirone, di recente entrato nel capitale con l'1% circa, Nagel ha risposto: "Abbiamo contatti con tutti gli azionisti che entrano nel nostro capitale, che ci chiedono dei meeting regolari. Il nostro azionariato cambia ogni giorno, non trovo particolarmente interessante commentare l'andamento". A una domanda relativa all'evoluzione dell'azionariato di piazzetta Cuccia, l'AD ha risposto: "è una variabile che non dipende da noi ma avviene sul mercato e a noi va bene. Poi con tutti ci confrontiamo in maniera proficua". Nagel ha poi preferito non rispondere alle domande sulla governance di Generali, di cui Mediobanca è principale azionista.

L'amministratore delegato ha anche specificato che Mediobanca non è orientata alla distribuzione di un dividendo straordinario, sottolineando che con la decisione di distribuire un payout pari al 70%, la cedola che verrà distribuita per l'esercizio 2020-2021, se ci sarà il via libera delle Autorità di Vigilanza, sarà più elevata di quanto previsto dal piano industriale. "Se si guarda al consensus sul nostro utile per il quarto trimestre e lo si somma e si considera il payout al 70%, si vede che il nostro dividendo a fine esercizio sarà più alto di quanto previsto dal piano, nonostante il Covid", ha detto durante la call. "La nostra politica sulla distribuzione dei dividendi ha previsto un innalzamento cospicuo del payout, che abbiamo alzato al 70% per controbilanciare il fatto che lo scorso anno non distribuito dividendo", ha aggiunto. Per quanto riguarda, invece, l'eccesso di capitale Nagel ha detto: "vedremo quali opzioni sono attivabili. L'ipotesi è di riprendere un percorso di buy-back più che andare a fare delle distribuzioni straordinarie".
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