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Campari, Kunze-Concewitz: "Per acquisizioni puntiamo a marchi premium in USA e Asia"

Finanza
Campari, Kunze-Concewitz: "Per acquisizioni puntiamo a marchi premium in USA e Asia"
(Teleborsa) - "In Campari abbiamo costruito un apparato in grado di gestire un fatturato molto più grande di quello attuale. Puntiamo a marchi premium con un'attenzione particolare a Stati Uniti e Asia". Per Bob Kunze-Concewitz, CEO della società che produce bevande analcoliche e alcoliche, le acquisizioni rimangono "un'opportunità" e conferma, in un'intervista alla Stampa, che ne potrebbero arrivare altre in futuro.

Tra le più recenti c'è stata quella di Tannico (portale di e-commerce specializzato nella vendita di vini italiani ed esteri, distillati, birre artigianali e champagne), che secondo il CEO ha dato una spinta fondamentale alle capacità di Campari di vendere sul web. "In un anno siamo passati da zero al 2% delle vendite. Per imparare il mestiere abbiamo acquistato il 49% di Tannico, che ora aiutiamo a espandersi in Francia. Il nostro e-commerce cresce a tre cifre in Usa e Nord Europa, a due cifre in Italia".
A una domanda sul perché la società ha deciso di puntare sull'alta gamma (Campari a inizio mese ha lanciato una nuova divisione per il lusso, RARE), Kunze-Concewitz ha risposto: "All'interno dei nostri 50 marchi c’è un gruppo di prodotti premium. Penso a brand come Grand Marnier, Wild Turkey, Glen Grant. Vogliamo valorizzarli e espanderci nel segmento. Consideri gli USA. Nei primi quatto mesi mentre i prodotti value decrescono dello 0,6%, quelli premium avanzano del 7,7%, i super-premium del 9,7%".

Nonostante l'ondata di delisting a Piazza Affari, il numero uno di Campari non pensa proprio a lasciare la Borsa di Milano. "Essere in Borsa ha per noi un valore tremendo. Implica mantenere disciplina e governance di livello. Dà visibilità all'azienda, attrae talenti - ha spiegato - La Borsa poi ci ha dato un risultato importante, dal 2001 la capitalizzazione è salita da 900 milioni a 11, 5 miliardi. Siamo l’industria che ha dato il ritorno globale più elevato agli azionisti, media-mente il 15% l’anno".
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