(Teleborsa) -
I prezzi del petrolio sono in aumento dopo che è arrivato un potenziale intoppo ai
colloqui di Vienna sul nucleare iraniano. Il presidente del parlamento di Teheran, Mohammad Bagher Ghalibaf, ha infatti dichiarato scaduto l'accordo che dava agli ispettori dell'AIEA (l'Agenzia internazionale per l'energia atomica) l'accesso ai filmati delle telecamere dei siti nucleari.
Alle 10, i future sul greggio
Brent di agosto hanno raggiunto i
67,31 dollari al barile, in rialzo di 0,99 dollari o dell'1,49%. I future sul greggio statunitense West Texas Intermediate (
WTI) di luglio scambiano in guadagno di 0,97 dollari, o dell'1,54%, a
64,56 dollari al barile.
I prezzi del petrolio sono scesi di quasi il 3% la scorsa settimana dopo che il presidente iraniano, Hassan Rouhani, ha detto che gli
Stati Uniti erano pronti a revocare le sanzioni sui settori petrolifero, bancario e marittimo del suo paese. Il potenziale riavvio delle esportazioni iraniane non dovrebbe impattare l'aumento dei prezzi del petrolio secondo gli analisti di
Goldman Sachs, in quanto la domanda è sostenuta dalla ripresa globale guidata dalle campagne di vaccinazione.
"Anche ipotizzando un riavvio a luglio, stimiamo che i
prezzi del Brent raggiungeranno comunque gli 80 dollari al barile nel quarto trimestre del 2021, con il nostro nuovo scenario di base per un riavvio di ottobre che supporta ancora le nostre previsioni di 80 dollari al barile per questa estate", ha detto la banca d'affari americana in una nota.
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