(Teleborsa) -
Con il blocco dei licenziamenti in scadenza il 30 giugno, cresce la
preoccupazione dei Sindacati sulle crisi industriali aperte. "Tra poche ore a Roma ci saranno le delegazioni dei lavoratori del gruppo Whirlpool. La compagnia ha già detto che se le cose rimangono così dal primo luglio partiranno le prime lettere di licenziamento per i 350 dipendenti di Napoli". Lo ha detto il segretario generale della Cgil,
Maurizio Landini, a Rai News 24. "Un
gruppo che ha aumentato il
proprio fatturato, che in giro per l'Italia ha assunto lavoratori interinali perchè non ha abbastanza, ha deciso di chiudere lo
stabilimento di Napoli nel silenzio del Governo e della politica", ha concluso.
Con lo sblocco dei licenziamenti dal
primo luglio "i l
avoratori della Whirlpool di Napoli saranno soltanto i primi a precipitare nel disastro. Non intendiamo consentire che questo Paese inizi la sua ripresa
licenziando le persone", dice il segretario nazionale della Fiom,
Barbara Tibaldi, in occasione del presidio a Roma dei lavoratori Whirlpool. "Oggi siamo qui perchè vogliamo sapere se c'è un Governo in Parlamento. Chiediamo alle forze politiche se intendono agire per fare quello che serve: la
riforma degli ammortizzatori, dare soluzioni alle crisi, dialogare e costringere le multinazionali a non abbandonare il Paese come Whirlpool. Siamo qui per sapere se ci si assume le proprie responsabilità o se si traghetta il paese verso la disperazione. Non abbiamo bisogno di
tensione sociale ma siamo disponibili a crearla: in gioco ci sono le vite e il
futuro di molte persone", ha sottolineato.
In occasione del presidio, a piazza Santi Apostoli a Roma, dei lavoratori
Whirlpool il segretario nazionale e responsabile del settore elettrodomestici della Uilm,
Gianluca Ficco chiede la proroga del blocco dei licenziamenti, quanto meno per settori mirati, per le vertenze aperte al Mise e chiediamo un provvedimento che nel medio e lungo periodo incentivi le aziende che investono in Italia e penalizzi chi delocalizza all'estero". "Whirlpool ha già minacciato la
procedura di licenziamento collettivo per i 350 lavoratori di Napoli con ripercussioni sull'indotto, noi chiediamo alla
politica di schierarsi con i lavoratori e con l'industria", ha concluso.
"In un anno come il 2020 in cui
Whirlpool ha macinato profitti record, in Italia, nonostante gli impegni e gli accordi sottoscritti con il sindacato e con il Governo, chiude il sito di Napoli. E' inaccettabile", sottolinea il Segretario nazionale della Fim Cisl
, Massimiliano Nobis. "Stiamo chiedendo risposte al Governo, alla politica, all'azienda sul non rispetto dell'accordo ministeriale 2018-21 che prometteva investimenti e occupazione.
Un accordo non rispettato dall'azienda e soprattutto dal Governo".