(Teleborsa) - Nell'assemblea straordinaria degli azionisti del 22 giugno, gli azionisti di
Vivendi sono chiamati ad approvare il rilascio dell'autorizzazione per
ridurre il capitale della società fino a un massimo del 50%, mediante un'offerta di
acquisto di azioni proprie (OPRA) rivolta a tutti gli azionisti e seguita dall'annullamento delle azioni riacquistate.
A questo propostito, il
gruppo Bolloré (principale azionista della società) ha informato Vivendi che se l'autorizzazione dovesse essere attuata e se le società del gruppo Bolloré dovessero superare la soglia del 30% del capitale o dei diritti di voto di Vivendi,
non intende richiedere all'AMF (Autorité des marchés financiers)
l'esenzione dall'obbligo di presentare un'offerta pubblica di acquisto a seguito del superamento di tale soglia obbligatoria.
Il gruppo Bolloré ha precisato nella sua lettera che un tale superamento della soglia non sarebbe inevitabile in quanto le società del gruppo Bolloré hanno la
facoltà di vendere azioni Vivendi, in particolare per evitare il superamento della soglia. Possono anche decidere di partecipare alla riduzione del capitale sociale mediante adesione all'offerta di acquisto di azioni proprie da parte di Vivendi. Una nota del gruppo sottolinea che
una decisione al riguardo non è stata ancora presa.