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G7, Draghi: nessuna chiusura alla Cina ma confronto franco

Pechino richiamata ai principi del multilateralismo su diritti civili e clima.

Economia
G7, Draghi: nessuna chiusura alla Cina ma confronto franco
(Teleborsa) - Un vertice "realistico", così il presidente del Consiglio Mario Draghi ha definito il meeting del G7 a Corbis Bay, in Cornovaglia, che ha puntato la lente di ingrandimento sulla Cina. Diritti umani e clima sono stati i temi dove è stato chiesto a Pechino di fare passi avanti. "Nessuno disputa il fatto che la Cina abbia diritto ad essere una grande economia come le altre – ha spiegato Draghi – Quello che è stato messo in discussione sono i modi che utilizza, anche con le detenzioni coercitive. È un'autocrazia che non aderisce alle regole multilaterali, non condivide la stessa visione del mondo delle democrazie".

Nessuna chiusura però nei confronti della Cina nel vertice che ha visto il ritorno degli Stati Uniti in una posizione di leadership. Lo stesso presidente del Consiglio ha sottolineato che il dialogo resta aperto, come è stato anche sottolineato nella dichiarazione finale dell'incontro dai 7 leader, ma fondato su tre principi fondamentali: cooperazione, competizione, franchezza. Quanto alla posizione italiana – unico Paese al tavolo ad aver firmato gli accordi sulla Via della Seta nel 2019 – Draghi ha assicurato che verranno esaminati "con attenzione". "Sulla Cina si è scritto tanto della nostra posizione – ha spiegato – si è parlato di divisioni ma io credo che il comunicato rifletta la posizione non nostra ma quella di tutti, in particolare rispetto alla Cina e alle altre autocrazie".


Capitolo vaccini. Per il presidente del Consiglio italiano, lo strumento a disposizione più efficace per diffondere le campagna di vaccinazione nei Paesi più poveri è il Covax, da affiancare con l'eliminazione "del blocco alle esportazione di vaccini e di materie prime". Servirà inoltre incrementare la capacità produttiva anche nei Paesi in via di sviluppo, con la garanzia di un diritto di brevetto con la clausola Doha come proposto dall'Unione europea. Draghi ha però sottolineato il ruolo del settore privato con le donazioni come quelle di 2 miliardi di vaccini da parte di Pfizer oltre ai prestiti agevolati degli organismi finanziari internazionali a cominciare dal Fondo monetario.

Massima attenzione, infine, invece sulla variante indiana: "se dovessero aumentare i contagi anche noi dovremo reinserire la quarantena per chi viene dal Regno Unito ma Spagna e Grecia ancora non hanno introdotto la quarantena anche se bisogna essere pronti a reagire immediatamente", ha sottolineato.




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