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Sangalli: economia a due velocità, ridurre aiuti in modo selettivo

Tante imprese a rischio, dice il Presidente di Confcommercio. Giorgetti: Crescita del 5% può essere raggiunta

Economia
Sangalli: economia a due velocità, ridurre aiuti in modo selettivo
(Teleborsa) - Le previsioni per la ripresa del PIL nel 2021 restano "molto caute". Lo ha detto oggi il Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli nella Giunta confederale dell'associazione, dopo la presentazione del report sui consumi.


"Con un calo complessivo dei consumi dell'11,7%, pari ad oltre 126 miliardi di euro, il 2020 ha registrato il peggior dato dal secondo dopoguerra. Un dato su cui pesa la riduzione di circa il 60% della spesa dei turisti stranieri", ha segnalato Sangalli. "Ed è anche vero che le riaperture delle attività e il venir meno di molte restrizioni alla mobilità hanno determinato un incremento dei consumi pari ad oltre il 14% a maggio, consolidando il recupero del Pil del 2,9% a giugno" ha proseguito. "Ma le stesse previsioni per il 2021 restano molto caute, con la conseguenza che, in valore assoluto, la spesa pro capite, mediamente, non riuscirà a recuperare nemmeno un terzo di quanto perso durante la pandemia". Tra l'altro, ha detto ancora Sangalli, "non dimentichiamo che sono ancora moltissime le imprese chiuse e per alcune, come le discoteche, non è ancora prevista una data per la riapertura. Certo, sappiamo che gli interventi pubblici dovranno ridursi, si proceda, però in modo graduale e selettivo, affrontando e rivolvendo, tra l'altro, il nodo di una moratoria lunga del debito fiscale da Covid-19".

"L'economia italiana si è rimessa in moto ma a velocità differenti. Ci sono regioni e settori come il turismo e la cultura che torneranno a livelli precovid solo nel 2023. E molte imprese sono ancora a rischio. Proprio per questo la politica dei sostegni deve continuare, mentre il piano di ripresa deve risolvere i problemi strutturali e favorire la crescita più robusta del nostro Paese", ha aggiunto.

Il Presidente Sangalli ha anche espresso contrarietà a ogni aumento contributivo del costo del lavoro e ha chiesto "robuste politiche attive" del lavoro. "A proposito di lavoro: oltre il tempo dell'emergenza, serve una stagione di robuste politiche attive fondate sulle competenze e su servizi pubblici e privati per l'impiego di qualità", ha detto. "E resta ferma l'esigenza di un recupero strutturale di flessibilità sul versante dei rapporti di lavoro", ha continuato. "Quanto, poi, alla riforma degli ammortizzatori sociali, l'obiettivo - ha detto Sangalli - deve essere quello di coniugare l'inclusività delle prestazioni con la sostenibilità della contribuzione e con la valorizzazione di esperienze ed esigenze, a partire da quelle dei nostri settori. Insomma - la dico così- la situazione del terziario di certo non consente di affrontare incrementi contributivi del costo del lavoro".

Per Sangalli sono "ormai maturi" i tempi per un'aliquota unica globale nella tassazione, la cosiddetta "global tax". "In generale vi è il tema della riforma fiscale a partire dalla riforma dell'IRPEF: va certamente ridotto il cuneo fiscale sul lavoro, ma la questione non puo' risolversi nello scambio tra meno imposte dirette e piu' imposte indirette", ha detto Sangalli. "La via maestra - ha proseguito - è nota: contrasto e recupero di evasione ed elusione insieme al controllo della spesa pubblica. E naturalmente un'equa global tax".



Presente anche il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti per il quale una crescita del PIL nel 2021 "potrebbe essere raggiunta". "Il traguardo del 5 per cento è il traguardo che potrebbe essere raggiunto", ha detto Giorgetti. "Però -ha continuato - solo alla fine del 2022 torneremo ai livelli ante-crisi". Giorgetti ha affermato inoltre che "il percorso è lungo e dovrà vederci tutti uniti per far tornare la propensione al consumo delle famiglie ai livelli precedenti la crisi".

Per il Ministro "con la ripresa, anche grazie al PNRR sarà necessario affrontare la sfida delle politiche attive del lavoro per gestire gli "scompensi tra filiere e settori" che si verranno a determinare. "Credo che una delle più grandi sfide che abbiamo di fronte è quella delle politiche attive del lavoro", ha affermato il ministro.

"La ripresa che abbiamo di fronte sarà una ripresa che inevitabilmente toccherà in modo diverso settori e settori. Avremo dei settori che avranno una crescita che farà fatica ad avere rispondenza nell'offerta: io penso che ci saranno settori dove si farà fatica a trovare imprese al tipo di domanda generata anche eventualmente dal PNRR, su cui ci sarà anche carenza di forza lavoro. Gia' si verifica in alcuni settori", ha segnalato Giorgetti. "Al contrario - ha proseguito - in altri il fenomeno sarà esattamente l'opposto. Dobbiamo sforzarci di gestire in questa fase in cui, dopo una crisi cosi' forte, inevitabilmente ci saranno scompensi tra filiere e settori, di aiutare il ricollocamento dei lavoratori con una formazione con una capacità di reskilling molto veloce rispetto a una fase che sarà di crescita forte, addirittura in alcuni settori difficile da gestire per quanto riguarda il ricorso alla manodopera": dobbiamo accompagnare reskilling dei lavoratori". In questo senso, ha detto ancora il ministro, "non è solo questione di ammortizzatori sociali".

Quanto al tema della riforma fiscale "io credo che bisogna cominciare a ragionare non semplicemente in ottica nazionale, prendendo atto che quello che è stato deciso sulla global tax è un primo passo che in realtà potrebbe avere effetti pervasivi su tutti i sistemi fiscali", ha detto Giorgetti.

Il Ministro ha poi voluto invitare a una amara riflessione che necessita di un cambio di passo : in Italia - ha detto Giorgetti - è in corso una "drammatica crisi demografica", in particolare nel Mezzogiorno, che assiste a un'"emigrazione massiccia" dei giovani in particolare verso l'estero. "Questo aspetto - ha proseguito - che ha anche tanti riflessi di carattere sociale, culturale, però anche dei riflessi importanti in termini economici non solo sui consumi ma sulla capacità di una società più giovane di essere più reattive alle sfide che vengono poste, in particolare al digitale".
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