(Teleborsa) -
Oltre 50milioni di euro di investimenti green negli ultimi 5 anni. È il bilancio degli investimenti sulla transizione ecologica realizzati dall’avicoltura italiana nel 2020, reso noto da
Unaitalia, l’associazione che rappresenta oltre il 90% della produzione avicola nazionale, durante l'assemblea nazionale tenutasi a Roma, con la partecipazione del Ministro Stefano Patuanelli, e delle principali associazioni agricole e della cooperazione.
Investimenti che hanno permesso di
produrre energia elettrica rinnovabile per 62 milioni di kw/anno, di
recuperare il 90% degli scarti di lavorazione, produrre
biogas e biometano da fonte rinnovabile (17,3 mln di metri cubi all’anno) e restituire
acque depurate all’ambiente (9,2 mln di metri cubi all’anno).
"In uno scenario che vede la popolazione globale in continua e progressiva crescita, l’obiettivo che dobbiamo porci è produrre cibo sufficiente per tutti utilizzando sempre meno risorse naturali e conciliando sostenibilità ambientale, sociale ed economica". ha affermato il Presidente di Unaitalia,
Antonio Forlini, ribadendo che il settore avicolo "è pronto a cogliere le sfide della transizione ecologica e del Green Deal".
Con un
fatturato di 5,7 miliardi di euro nel 2020 (+3,8% sul 2019), 6.000 allevamenti professionali e
64mila addetti (38.500 allevatori e 25.500 addetti alla trasformazione), l’avicoltura italiana ha già imboccato la strada verso la sostenibilità. Negli ultimi cinque anni sono stati prodotti
310 milioni di kw di energia elettrica rinnovabile, recuperati
46 miliardi di litri di acque di processo, ed è quasi il
60% la percentuale di
mezzi a ridotta emissione di CO2 utilizzati dalla filiera. Prosegue, inoltre, l’impegno verso
pratiche di gestione dell’allevamento sempre più virtuose, testimoniato dal trend in continua riduzione degli antibiotici, con un ulteriore calo del 6% nel 2020, giungendo al - 88% dal 2011 ad oggi.
Frattanto, il
Covid non ha fermato l’ascesa delle carni bianche. Con il 35% delle quote di mercato a volume, le carni avicole rimangono le più acquistate dagli italiani. Crescono anche gli acquisti domestici (+10% a valore e +7,7% a volume sul 2019) e i consumi pro-capite arrivati a 21,5 kg (+1,93%). Il trend della spesa in aumento è confermato anche nel primo trimestre 2021: +1% sullo stesso periodo dell’anno precedente (dati Ismea).
È anche
exploit per le uova: dopo il boom del lockdown, si confermano il segmento più dinamico nella spesa degli italiani con +14,5% (dati Ismea-Nielsen). Oggi se ne consumano circa 12,9 miliardi, pari a 216 a testa (+3,23% sul 2019). Le stime 2021 parlano di una produzione stabile, con una lieve crescita, nell’ordine del 0,3% a volume (Fonte tavolo esperti Commissione Ue).