(Teleborsa) - La
Commissione Lavoro della
Camera dei Deputati ha approvato all'unanimità il testo di legge sulla
Parità salariale. "Oggi in commissione Lavoro segniamo un passo avanti fondamentale nella lotta contro il gender pay gap e contro le discriminazioni di genere sul posto di lavoro", ha dichiarato la deputata del PD
Chiara Gribaudo, relatrice della legge subito dopo il voto. "Siamo a un passo dall'istituire un
meccanismo di trasparenza e garanzia per milioni di donne lavoratrici che oggi vengono pagate meno e vengono escluse dalle opportunità di carriera rispetto ai loro colleghi uomini. Ringrazio tutte le forze politiche perché abbiamo fatto un ottimo lavoro insieme, a dimostrazione del fatto che quando si dà spazio al Parlamento e al dialogo, arrivano risultati significativi per tutte e per tutti", ha aggiunto.
"Oggi approviamo una proposta che prevede la creazione di nuovi meccanismi di trasparenza e garanzia per le donne lavoratrici attraverso il rapporto sulla situazione del personale e la creazione di una
certificazione della parità di genere per premiare le aziende virtuose. – ha spiegato Gribaudo – Il
gender pay gap in Italia può arrivare al 20% in meno sulla busta paga delle donne rispetto ai loro colleghi uomini, mentre solo il 28% dei manager sono donne. Peggio di noi solo Cipro. Il Global gender gap report, infatti, ci pone fra i peggiori Paesi europei per le differenze economiche fra uomini e donne, e stima che servano oltre 200 anni per raggiungere la parità. Non possiamo aspettare secoli, è tempo di mettere fine a questa
ingiustizia".
L’
occupazione femminile e le
disparità di genere, così come l’eliminazione del divario retributivo fra uomo e donna nel mercato del lavoro hanno trovato spazio anche nella
Dichiarazione finale dei
Ministri del Lavoro del
G20 insieme all’adattamento dei sistemi di protezione sociale ai mutamenti in atto, alla regolamentazione di forme di lavoro sempre più diffuse come quello da remoto e quello tramite piattaforme digitali. Temi che la
Presidenza Italiana ha voluto mettere al centro della riflessione e del dibattito dei lavori di quest’anno. "Più e migliori posti di lavoro per le donne, pagati quanto gli uomini. È questo – ha sottolineato il ministro
Andrea Orlando – il principio sancito da una dichiarazione che vuole andare oltre l’obiettivo di ridurre il gap nella partecipazione al mercato del lavoro del 25 % entro il 2025 fissato a Brisbane nel 2014 dai leaders del G20, per promuovere invece l’occupazione femminile tout court, con particolare attenzione alla qualità del lavoro e alla eliminazione del divario retributivo di genere".