(Teleborsa) - ''Ci sono voluti 50 anni perché ci fosse un primo decreto legislativo che istituisse il primo punto franco nel porto Cagliari, che, sebbene stia arrivando a compimento ora, non è sufficiente se si vuole attuare una politica di ampio respiro''. È quanto ha affermato il
governatore della Sardegna Christian Solinas in occasione dell'incontro, svoltosi ieri sera nella sede istituzionale della Regione, Villa Devoto, con il
viceministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili Alessandro Morelli.Al centro dell'incontro le
infrastrutture strategiche per il territorio, a partire dai porti,
trasporti efficienti per migliorare l'accessibilità e garantire la libera circolazione delle persone e delle merci,
nuove opportunità di sviluppo sostenibili per la Sardegna e
progetti green. Sul fronte dei porti Solinas ha rimarcato il vantaggio competitivo, ma mai utilizzato, della Sardegna derivante dall
'istituzione dei punti franchi nello Statuto Autonomo. Parlando delle strategie che riguardano nel breve, medio e lungo periodo la portualità in Sardegna il governatore ha affermato che "la
combinazione tra Zona franca e Zes può essere un attrattore importante. La Zona franca in particolare, perché la Sardegna – ha proseguito Solinas – ha una posizione centrale nei traffici e trovare un porto nel Mediterraneo a metà strada dove lavorare in regime di esenzione Iva consente di attivare nuovi posti di lavoro e crea indotto. Questo può succedere, però, a patto che la Regione sia parte attiva, fondante e sia protagonista nell'assetto istituzionale che si va delineando, anche alla luce delle nuove funzioni che stanno acquisendo le Autorità di sistema: la nostra Isola non può correre il rischio di rimanere esclusa dalla strategia sui porti, né dalla Zes e né dalla Zona franca. C'è un problema di assetto istituzionale che va affrontato non solo per la Sardegna ma anche per le altre Regioni''.