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Eurozona: economia tocca record in 21 anni, ma variante Delta frena ottimismo

Energia, PMI
Eurozona: economia tocca record in 21 anni, ma variante Delta frena ottimismo
(Teleborsa) - L’attività economica dell’eurozona di luglio ha indicato il tasso più rapido di crescita in 21 anni grazie alla progressiva riapertura dei mercati dalle restrizioni anti Covid-19. Il record di espansione dell’attività terziaria, in 15 anni ,è stato tuttavia attenuato da un rallentamento della crescita della produzione manifatturiera legato in molti casi al peggioramento della catena di distribuzione. Lo rileva Markit sottolineando che con la domanda che, ancora una volta, ha superato l’offerta, i prezzi di vendita di beni e servizi sono nel frattempo aumentati ad un ritmo mai visto prima di giugno. Inoltre, a causa dei vincoli legati alla capacità produttiva, il lavoro inevaso è aumentato segnando un livello record, allo stesso valore registrato precedentemente. La fiducia ha nel frattempo subìto l’effetto dei crescenti timori sulla variante Delta, portando l’ottimismo nei prossimi dodici mesi al valore minimo in cinque mesi.

L’Indice IHS Markit PMI Composito dell’Eurozona, dalla lettura dei dati flash preliminari di luglio dal record in 15 anni di giugno di 59,5 punti, è salito a 60,6 punti, il valore più alto da luglio 2000.

Con luglio, salgono a quattro i mesi consecutivi in cui l’attività indica un’accelerazione di crescita. Questa variazione coincide con il progressivo allentamento delle restrizioni anti Covid-19, dal picco di aprile a luglio, mese in cui si sta toccando il livello di restrizioni più basso da inizio pandemia. La crescita dei nuovi ordini manifatturieri e terziari che ha indicato la più rapida accelerazione da maggio 2000, ha inoltre segnalato un nuovo incremento della domanda, che fa ben sperare sulla continuità dell’espansione fino al mese di agosto.
Tra i paesi dell’eurozona, la Germania è stata la capofila di questo rialzo, riportando la più forte espansione mensile dal 1998, quando i dati comparabili sono stati disponibili per la prima volta. L’espansione del terziario è stata accompagnata da una crescita ancora più forte, ma in rallentamento, della produzione manifatturiera. In Francia, il tasso di espansione ha indicato una moderazione segnando il valore minimo in tre mesi, soprattutto a causa del rallentamento della crescita terziaria, che però ha mantenuto uno dei valori più forti degli ultimi tre anni. Nel resto dell’eurozona, la crescita è complessivamente accelerata, segnando il valore più forte da giugno 2000. Concludendo, se l’impennata di crescita di luglio è stata comunemente collegata al progressivo allentamento delle restrizioni pandemiche, l’ottimismo per il futuro è stato frenato dalle crescenti preoccupazioni sulla variante Delta. Le prospettive di attività nei prossimi dodici mesi, dal picco record di giugno, sono scivolate ai minimi da febbraio, registrando un valore inferiore in tutti i settori ma soprattutto nel terziario e in Francia.

"L'Eurozona sta beneficiando durante il periodo estivo di una crescita sostenuta, dovuta all’allentamento delle restrizioni anti Covid-19 che a luglio ha spinto il livello di crescita al valore più veloce in 21 anni. Il settore del terziario in particolare sta approfittando di una maggiore libertà di movimento dovuta alle più deboli misure di contenimento e al maggiore tasso di vaccinazione, specialmente nei settori legati a ospitalità, viaggi e turismo - afferma Chris Williamson, Chief Business Economist presso IHS Markit commentando i dati PMI Flash -. I ritardi sulla catena di distribuzione, che impediscono la produzione e spingono i costi delle aziende al rialzo, rimangono tuttavia la preoccupazione principale per il manifatturiero. Il conseguente rialzo dei costi ha causato un aumento quasi record dei prezzi medi di vendita per beni e servizi che nei prossimi mesi potrebbe causare un incremento dei prezzi dei beni di consumo. L’indagine - conclude Williamson - ha inoltre evidenziato il grave pericolo che la variante Delta costituisce per l’economia futura. Infatti, l’aumento dei casi non solo ha ridotto l’ottimismo al livello più basso da febbraio, ma nuove ondate di Covid su scala mondiale potrebbero innescare ulteriori ritardi sulla catena di distribuzione globale, causando prezzi ancora più alti".
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