(Teleborsa) -
Il prezzo del petrolio torna a salire, interrompendo la serie di 7 ribassi consecutivi registrata la scorsa settimana, grazie ad
alcune ricoperture sul dollaro ed alla notizia del blocco dei contagi Covid in Cina, anche se il
sentiment sull'andamento dell'economia e sulla diffusione della variante Delta nel mondo è ancora
cauto.
Dopo aver registrato perdite nell'ordine dell'8-10% la scorsa ottava, il contratto sul
Light crude statunitense
risale dell'1,92% a 63,33 dollari al barile, mentre il
Brent avanza dell'1,96% a 66,46 dollari/barile.
A muovere il greggio contribuiscono soprattutto i
movimenti del dollaro e le aspettative per le prossime mosse della Federal Reserve, che troveranno una definizione a fine settimana con l'avvio del
meeting di Jackson Hole, in Wyoming, dopo la
doccia fredda arrivata dalle Minutes dell'ultimo incontro di politica monetaria della Fed.
In prospettiva si guarda anche all'avvicinarsi del
meeting dell'Opec+, che si riunirà di novo il
1° settembre per decidere il da farsi, dopo il
rinvio della riunione di luglio. L'andamento debole registrato dal petrolio ultimamente, tuttavia, pone ora
nuovi scenari e potrebbe perfino
rallentare il piano di
aumento progressivo delle quote, a dispetto del faticoso
accordo raggiunto con gli Emirati Arabi.
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