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Covid, Lagarde: "Economia in ripresa ma serve sostegno mirato a settori danneggiati"

La presidente della Banca centrale europea ha lanciato un appello a vaccinare il mondo: "Bastano 50 miliardi di dollari"

Economia
Covid, Lagarde: "Economia in ripresa ma serve sostegno mirato a settori danneggiati"
(Teleborsa) - "Stiamo emergendo dalla pandemia con le economie che sono state stabilizzate e in ripresa. Quando si guarda ai livelli di disoccupazione nelle economie avanzate la pandemia non ha lasciato molti danni. E se si vede il livello del PIL, torneremo a quello di prima della pandemia alla fine dell'anno". È quanto ha affermato la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde in un'intervista con il Time diffusa dalla Bce.

Pur sottolineando che davanti alla sfida della pandemia "abbiamo risposto bene", Lagarde ha avvertito che nel decidere le prossime mosse "i politici dovranno essere quasi chirurghi: non è più – ha spiegato – una questione di sostegno massiccio, sarà una questione di sostegno mirato a quei settori che sono stati gravemente danneggiati". Per la presidente della Bce "oltre a sostenere la ripresa, dobbiamo vaccinare il mondo intero altrimenti il Covid-19 tornerà a perseguitarci e tornerà a ferirci". Per riuscire in tale impresa è, tuttavia, necessario che il mondo si mostri "un po' più generoso". Lagarde si è, infatti, detta "sconcertata dal fatto che l'intera comunità globale non riesca a mettere insieme 50 miliardi di dollari per affrontare la vaccinazione in quei Paesi del mondo in cui è vaccinato solo il 2% della popolazione" dal momento che "abbiamo speso in sostegno fiscale qualcosa come 6mila miliardi di dollari. Basta l'1% di questa somma – ha aggiunto – per vaccinare il mondo".

Lagarde è, poi, tornata sulla questione dell'euro digitale. "La Bce – ha detto – continua a lavorare per essere pronta a un euro digitale perché se i consumatori preferiscono utilizzare una valuta digitale piuttosto che banconote e monete, questo dovrebbe essere disponibile. Dobbiamo essere pronti e con la tecnologia adeguata e – ha concluso – rispondere a tale domanda con una soluzione europea.

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