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Scuola, al via l'anno scolastico: si parte con la mobilitazione degli studenti

Assenza di certezze per il rientro, mancato coinvolgimento nelle decisioni preso e scarsa attenzione nel PNRR le ragioni.

Economia, Scuola
Scuola, al via l'anno scolastico: si parte con la mobilitazione degli studenti
(Teleborsa) - Il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, ha espresso la sua soddisfazione per la ripresa dell'anno scolastico in una lettera inviata alla comunità scolastica. "Ritrovarsi a scuola è una gioia grandissima. Desidero esprimere il mio profondo ringraziamento a tutti voi, alle studentesse e agli studenti, ai genitori, al personale scolastico e amministrativo, centrale e territoriale, così come alle tante persone che contribuiscono ogni giorno alla vita delle nostre scuole. A voi tutti, i miei più vivi auguri per un sereno anno di lavoro e crescita, insieme". Ci si attende infatti che oggi e nei prossimi giorni torneranno in classe infatti i più di 7,4 milioni di studenti. Secondo quanto ha reso noto il Ministero per quel che riguarda il personale scolastico, invece, ad oggi risultano assunti, con contratto a tempo indeterminato, 59.425 docenti (di cui 12.840 incarichi conferiti in base alle procedure del decreto sostegni bis). Risultano assunti anche 10.729 ATA. Sono poi 87.209 i posti aggiuntivi in deroga già assegnati sul sostegno.

Primo giorno di scuola che sarà caratterizzato dalla mobilitazione degli studenti che manifesteranno davanti al Ministero dell'Istruzione e a più di cinquanta scuole in tutto il Paese "per denunciare l'assenza di certezze sul rientro scolastico, il mancato coinvolgimento nelle decisioni prese e l'inesistenza di qualsiasi piano di investimento per il futuro delle nuove generazioni, a partire dal PNRR". Per gli studenti, infatti, per il secondo anno consecutivo "sembra essere un susseguirsi di slogan più che di misure ad hoc per garantire il diritto allo studio a tutti. Dopo due anni di assenza di scuola siamo felici che il Ministero si impegni per il ritorno in presenza, ma non basta dichiararlo. Troppo poco è stato fatto: sulle vaccinazioni non tutte le Regioni hanno attivato i canali preferenziali per i 12-18 anni, sugli spazi poco è cambiato e c'è troppa confusione sulle misure per la sicurezza dentro le classi. Allo stesso modo, manca qualsiasi ragionamento del governo sul futuro delle nuove generazioni: il PNRR è stato scritto senza ascoltare i giovani e abbiamo timore per le modalità con le quali questi soldi saranno utilizzati. Sulla crisi ambientale non ci sono risposte da parte del Governo, non c'è più tempo"

"Siamo una generazione messa all'angolo, una generazione che ha contato zero nell'ultimo anno e mezzo per volontà politiche. Vogliamo dire la nostra e vogliamo costruire delle scuole e una società a nostra misura. Vogliamo che ci siano zero compromessi sul futuro. È il momento di ripartire da zero", hanno aggiunto.
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