(Teleborsa) - Resta al centro dell'attenzione il problema del
caro bollette, dopo
l'allarme lanciato dal Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, che ha parlato di
aumenti del 30-40% e di un rincaro che potrebbe raggiungere 100 euro l'anno per il gas e 400 euro per la luce.
"Il governo è fortemente impegnato per la mitigazione dei costi delle bollette", ha poi aggiunto il titolare del dicastero, spiegando che tali aumenti sono dovuti a "congiunture internazionali".
I rincari di luce e gas, che scatteranno inevitabilmente il
1° ottobre in base alle tariffe stabilite dall'Autorità per l'Energia (ARERA) dipendono da fattori eterogenei. Innanzitutto il
prezzo delle materie prime (gas e petrolio) che hanno conosciuto significativi e repentini aumenti.
Il prezzo del
gas metano, è cresciuto in tutta Europa a causa dell'assottigliarsi delle scorte, causato da fenomeni di natura temporanea. La robusta domanda ha portato il prezzo a raddoppiare attorno ai 50-60 euro, anche a fronte di un'offerta più limitata dovuta alle minori forniture della Russia.
L'altro elemento che influenza le bollette è il
costo della CO2, o meglio il prezzo dei permessi di emissione della CO2 conosciuti come
ETS (Emisison Trading Scheme), una sorta di "permesso per inquinare". Il mercato degli ETS non è esente da speculazioni, che hanno spinto il prezzo su livelli esorbitanti, arrivando sino a 50-60 euro ed anche a raggiungere picchi di 80 euro.
Queste due componenti determineranno quello che è un prezzo indicativo in base al quale le aziende che erogano il servizio, determinando un margine di guadagno, fisseranno la tariffa dell'energia e del gas distribuito. A questo si andranno ad aggiungere altre componenti che compongono la voce
oneri di sistema, quella quota parte della bolletta che comprende voci come il finanziamento delle rinnovabili, il bonus sociale e così via, che pesa sulle bollette degli italiani 12 miliardi l'anno e sul quale c'è un margine di flessibilità in più.
Per ridurre il prezzo delle bollette occorrerebbe allora agire su questa componente
dare impulso alle energie rinnovabili, rimuovendo gli ostacoli che ne bloccano la diffusione. Ostacoli che sono perlopiù di natura
autorizzativa e burocratica, come dimostrano le numerose aste che vanno deserte per mancanza di permessi a livello locale.
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