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Ita, per i sindacati è rottura totale: fallita anche la trattativa sul contratto dei nuovi dipendenti

La compagnia aerea: richieste non accettabili. Domani nuove proteste a Roma, confermato venerdì 26 settembre lo sciopero del settore aereo.

Economia, Trasporti
Ita, per i sindacati è rottura totale: fallita anche la trattativa sul contratto dei nuovi dipendenti
(Teleborsa) - Ancora nessun accordo tra i sindacati e Ita nella trattativa sul contratto per i dipendenti della nuova compagnia di trasporto aereo. L'azienda ha espresso ai rappresentati dei lavoratori l'intenzione di andare avanti unilateralmente con un regolamento aziendale e sarebbe pronta inoltre ad avviare già da domani le chiamate ad personam del personale da assumere. Le organizzazioni sindacali hanno riferito di una rottura totale con l'azienda.

"Sarebbe inaccettabile, un insostenibile schiaffo al Parlamento, se domani, in corrispondenza della sua audizione presso le Commissioni
congiunte Lavoro e Trasporti della Camera, il Presidente di ITA avviasse il reclutamento di personale della newco al 100% dello Stato attraverso un regolamento aziendale unilaterale", ha dichiarato da Stefano Fassina, Deputato di LeU, presente alla mobilitazione di lavoratrici e lavoratori Alitalia davanti la sede di ITA. I lavoratori di Alitalia hanno organizzato una nuova protesta domani in centro a Roma contro le decisioni di Ita, i licenziamenti e condizioni di lavoro unilaterali e a favore di un piano di sviluppo e di un contratto nazionale. La protesta è in programma dalle 10.30 a piazza San Silvestro in concomitanza con le audizioni in Parlamento dei vertici di Ita.

L'azienda ha risposto con un comunicato sottolineando di aver preso atto "che le proposte pervenute non sono, purtroppo, accettabili e non costituiscono nemmeno una base di trattativa compatibile con la complessità e le tempistiche della sfida che la società deve affrontare in vista dell’avvio delle operazioni il 15 ottobre". "Le proposte pervenute, tra l’altro solo l’ultimo giorno, sono inoltre strutturate su un arco temporale non conciliabile con il Piano 2021-2025 di ITA e, soprattutto, orientate ad un recupero di costo non coerente con la oggettiva realtà dei fatti", prosegue la nota.

Ita ha assicurato che i trattamenti previsti all'interno del regolamento presentato ai sindacati sono "rispettosi dei minimi previsti dal CCNL di settore che ITA si è resa sin da subito disponibile ad applicare a condizioni sostenibili, ovvero che rappresentasse le aziende del settore e mantenesse l’unitarietà delle sigle sindacali". "Adottando il regolamento ITA ha comunque confermato l’impegno ad aggiornare costantemente le organizzazioni sindacali e le associazioni professionali sull’evolversi della fase di start up e a convocarle per illustrare l’andamento dei parametri aziendali e per riprendere, alla luce del concreto andamento dell’attività, il negoziato sulle regole collettive applicabili al personale che verrà assunto", conclude la nota.

Confermato intanto per venerdì 24 settembre lo sciopero del settore aereo. "Sin da quando è iniziata la vertenza Alitalia-Ita abbiamo subito detto che il tema occupazionale era imprescindibile", ha dichiarato Monica Mascia, Segretaria nazionale Fit-Cisl. "Il fatto che Ita sia una nuova azienda e che nasca ex novo non può costituire un alibi per non riconoscere i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori che fino ad oggi sono stati gli unici a pagare il prezzo delle strategie e delle politiche commerciali fallimentari", ha aggiunto.

La sindacalista ha dichiarato quindi di aspettarsi che il Governo assuma ora il coordinamento della gestione della vertenza oltre a riconoscere ammortizzatori sociali e politiche attive del lavoro "finalizzate a garantire il mantenimento delle abilitazioni e delle certificazioni di volo e tecniche. "Per quanto attiene alla vicenda Ita, riteniamo che sia necessario definire in tempi brevi un contratto aziendale coerente con le previsioni del contratto collettivo nazionale del Trasporto aereo. Proprio per queste ragioni stiamo
proponendo all'azienda un percorso relazionale finalizzato al raggiungimento di tali obiettivi". A motivare lo sciopero, infine, c'è "l'assenza nel sistema del trasporto aereo di regole del lavoro comuni a tutte le aziende del settore basate in Italia danneggia il Paese e i progetti industriali che si vorrebbero attivare in questo segmento dei trasporti".
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