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Imprese, Mediobanca: nel 2020 fatturato in calo (-11,7%) ma buone le prospettive di ripresa

Economia
Imprese, Mediobanca: nel 2020 fatturato in calo (-11,7%) ma buone le prospettive di ripresa
(Teleborsa) - Nonostante nel 2020 il fatturato delle società italiane sia sceso dell'11,7% rispetto all'anno precedente, a causa degli impatti della pandemia sulle attività economiche, le prospettive future sono rosee e il Sistema Italia ha tutte le carte in regola per la ripresa: le attese sono di una crescita pari al +7,7% quest'anno, cui seguirebbe un +6,5% nel 2022. È quanto stima l'Area Studi di Mediobanca che ha presentato la nuova edizione dei Dati Cumulativi, indagine annuale sulle società industriali e terziarie italiane di grande e media dimensione (2140 le società analizzate).



La copertura vaccinale sempre più ampia e la ricostituzione degli scambi internazionali, sottolinea il rapporto, inducono all'ottimismo, al netto delle riserve legate alla dinamica dei prezzi delle commodities e alla rimozione delle misure di sostegno alle imprese attivate nel 2020. Inoltre, nell'ultimo anno le imprese hanno assunto comportamenti funzionali a cogliere in modo efficace la ripresa. Il contenuto costo del denaro ha, infatti, agevolato importanti operazioni di assunzione di debito finanziario: l'ammontare raccolto nel 2020 ha una consistenza che non si osservava dal 2007 ed è costituito per il 96,3% da indebitamento a medio lungo termine, tanto che a fine anno tale componente è arrivata a rappresentare il 70% di tutta la provvista finanziaria, la quota maggiore da inizio decennio. Un secondo aspetto d'interesse è relativo al concomitante aumento della liquidità che ha segnato un aumento del 24,1% sul 2019, essenzialmente sotto forma di cassa (+31,5%).

Le imprese pubbliche hanno lasciato sul terreno il 16,8%, complice il forte coinvolgimento nelle attività petrolifere (-34,7%) e in quelle energetiche (-12%). Migliore l'andamento del comparto privato che ha saldato con un -10,4%, per effetto della maggiore esposizione verso le attività manifatturiere che a loro volta hanno contenuto la perdita all'8,4%. Gli investimenti si sono ridotti in termini reali dell'8,2% rispetto al 2019, grazie alla stabilità delle imprese a controllo pubblico (-0,2%) che hanno fronteggiato la flessione del comparto privato (-11,6%). Nel 2009 la contrazione degli investimenti ebbe dimensione maggiore: -17,7%, con un -13,7% per il comparto pubblico e un -19,6% per quello privato.

Le medie imprese italiane chiudono il decennio con vendite in aumento dell'11,9% (+27,5% l'export), nonostante le crisi ravvicinate del 2012-2013 e del 2020. Complessivamente nel 2020 le vendite invece delle imprese industriali italiane sono tornate al di sotto dei livelli di inizio decennio (-9,3%). A questa dinamica si è sottratto il comparto manifatturiero che ha chiuso il 2020 sopra i volumi di vendite del 2011 (+2,6%), ma notevole, appunto, appare la performance messa a segno dalle medie imprese che hanno chiuso il 2020 con un +11,9% sul giro d'affari del 2011. Osservando la sola componente delle vendite all'estero, la performance delle medie imprese è ancora più eclatante: +27,5% sul 2011.





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