(Teleborsa) - Nel periodo che va da
l primo gennaio alla fine di agosto sono stati creati oltre
830.000 posti di lavoro alle dipendenze, a fronte dei 327.000 del 2020 e dei 689.000 del 2019.
E' quanto emerge dalla nota congiunta realizzata dalla
Banca d'Italia con il Ministero del Lavoro per fornire analisi periodiche relative all'instaurazione, trasformazione e cessazione dei rapporti di lavoro alle dipendenze, sulla base dei dati amministrativi delle Comunicazioni obbligatorie.
L'occupazione a termine spinge la crescita mentre quella a
tempo indeterminato ristagna. Il buon andamento complessivo della domanda di lavoro e la possibilità di ricorrere ai regimi di integrazione salariale senza costi mantengono i licenziamenti in luglio e agosto su livelli molto bassi, nonostante la rimozione dal primo luglio 2021 del blocco dei licenziamenti in
alcuni settori, che impiegano circa quattro milioni di dipendenti. Con la ripresa della domanda di lavoro si attenuano anche
i divari di genere. A livello locale, la crescita della
domanda è eterogenea. In relazione al numero di addetti è andato meglio il
Mezzogiorno premiato dalla stagione turistica estiva rispetto al Centro Nord, penalizzato dalle significative perdite del settore turistico in primavera, concentrate nelle città d'arte (Venezia, ad esempio).