(Teleborsa) -
"Serve una norma che fermi le aziende sino a quando non sono ripristinate le norme di sicurezza". Lo afferma il Segretario della Cgil
Maurizio Landini in un'intervista a
La Stampa dopo gli ennesimi incidenti mortali sul lavoro.
Nell'incontro che i sindacati lunedì hanno avuto con il Premier
Mario Draghi sono stati fatti in tema di sicurezza sul lavoro "progressi veri - assicura Landini - La
serie degli incidenti dimostra l'urgenza di agire.
Qualità del lavoro, salute e sicurezza devono diventare una priorità nazionali".
Per Landini "
vanno aumentati i poteri ispettivi e le sanzioni. Con Draghi abbiamo condiviso la necessità che nelle imprese che non rispettano norme, o che sono soggette a incidenti, le attività possano essere sospese sino a che non si ripristinino le condizioni di sicurezza. Questo vuol anche dire, da subito, effettuare migliaia di nuove assunzioni negli ispettorati del lavoro, nelle Asl e servizi territoriali. Inoltre, è necessario
rafforzare il vincolo della formazione per i datori di lavoro". Sindacato in pressing sulla patente a punti della
sicurezza aziendale. E' la nostra richiesta - chiarisce Landini - il governo si è reso disponibile a lavorarci a partire dal coordinamento delle banche dati. Abbiamo condiviso più ampi
poteri ispettivi e sanzioni per chi non rispetta le regole. Nessuna azienda deve rimanere senza rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza. Il nodo è prevenzione e formazione. La sicurezza deve essere considerata un investimento, non un costo. Quindi stop delle aziende fuori norma perchè
"senza sicurezza non si può lavorare".