(Teleborsa) - Mettere a punto un
piano di reindustrializzazione con tempi certi per lo
stabilimento Whirlpool di Napoli, dove i lavoratori non si rassegnano alla chiusura ed ai licenziamenti. E' l'epilogo dell'
incontro di ieri presso il Ministero dello Sviluppo economico fra azienda e sindacati, sotto la regia del governo.
Le parti hanno deciso di
stilare un calendario di quattro incontri (6,8,11 e 14 ottobre) per definire un piano di reindustrializzazione con
aziende "quotate" - ha detto il viceministro Alessandra Todde - che hanno già
manifestato interesse per il sito. Sarebbero già
sette le società che si sono fatte avanti per il sito, dove pesto partiranno i sopralluoghi per valutare lo stato della struttura e dei macchinari. Non sono noti i nomi delle società, ma negli ultimi giorni
se ne sono aggiunte altre due, aziende definite
"molto importanti e serie", una operante nell'automotive e l'altra nelle smart city.
E' al vaglio, fra le altre cose, la
partecipazione di Invitalia e del fondo di salvaguardia, creato durante il governo Conte Bis e già intervenuto per risolvere altre situazioni di crisi aziendale.
Dai lavoratori un out-out sui licenziamenti. "Deve essere ben chiaro che non discutiamo se intanto partono le lettere di licenziamento", - ha affermato il responsabile della Fiom-Cgil di Napoli, chiedendo "parità di trattamento e di assunzioni".
Frattanto, l'azienda ha confermato che la procedura di licenziamento è stata estesa fino al 15 ottobre, assicurando che il suo obiettivo è "supportare le persone di Napoli e in termini economici e temporali nel processo di transizione''.