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Assicurazioni, Antitrust: "Via libera al progetto antifrode dell'Ania nei rami danni e vita"

UNC: "Nessun impegno lato consumatori"

Assicurazioni, Economia
Assicurazioni, Antitrust: "Via libera al progetto antifrode dell'Ania nei rami danni e vita"
(Teleborsa) - L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha chiuso il procedimento istruttorio, avviato il 3 novembre scorso, nei confronti dell'Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici accogliendo gli impegni dell'Ania per risolvere le criticità concorrenziali.

Il procedimento era sorto a seguito di una comunicazione, inviata all'Antitrust dalla stessa Ania, relativa a un "progetto antifrode" per i rami vita e danni, che prevede, tra l'altro, la realizzazione di banche dati e lo sviluppo di algoritmi comuni per determinare indicatori del rischio di frode. Consapevole che il fenomeno delle frodi può causare costi per l'industria del settore e per gli assicurati, l'Antitrust ha ritenuto che il "progetto antifrode" dell'Ania presentasse alcune criticità concorrenziali da valutare con attenzione nell'ambito del procedimento. In particolare, secondo l'Autorità, vi era il rischio che lo sviluppo di algoritmi comuni potesse influenzare, uniformandole, le scelte delle compagnie in fasi essenziali dell'attività assicurativa e che la condivisione di un'ampia mole di dati potesse agevolare la collusione. Inoltre, si temeva che non sussistessero sufficienti garanzie di terzietà tali per cui l'attività antifrode potesse essere effettivamente svolta a beneficio di tutti gli stakeholder, con il conseguente rischio, tra gli altri, di una preclusione anticoncorrenziale

"Durante il procedimento istruttorio, nel corso del quale l'Ivass ha fornito un significativo contributo tecnico, anche sulla base e in ragione dell'esperienza maturata dall'Istituto nell'attività antifrode RC Auto, Ania – fa sapere l'Antitrust – ha presentato una serie di impegni per risolvere le criticità concorrenziali indicate nel provvedimento di avvio. Gli impegni consistono in modifiche sostanziali al 'progetto antifrode' comunicato inizialmente, tali da circoscrivere i possibili usi delle banche dati, da prevedere presidi volti a garantirne il corretto utilizzo e da consentire la più ampia adesione al progetto".

L'Autorità ha, quindi, ritenuto che gli impegni presentati da Ania siano idonei a porre rimedio alle preoccupazioni concorrenziali espresse in sede di avvio. "Ciò – conclude la nota dell'Agcm – in un contesto in cui, data l'ampia diffusione di attività fraudolente nel settore assicurativo, l'attività antifrode può condurre ad ingenti risparmi di costo, che possono tradursi in prezzi più convenienti per gli assicurati e in benefici per l’intera collettività".

La decisione dell'Antitrust non soddisfa, tuttavia, l'Unione Nazionale Consumatori. "Purtroppo non vi sono impegni lato consumatori. Siamo i primi ad essere interessati a combattere le frodi, visto che producono un aumento del prezzo dell'rc auto a carico degli automobilisti onesti che sono poi la stragrande maggioranza – commenta Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori –. Gli impegni assunti dall'Ania, però, risolvono solo i dubbi emersi sul fronte concorrenziale, ad esempio offrendo garanzie rispetto al rischio di uno scambio di informazioni sensibili tra le compagnie o di uniformare il loro comportamento. Nulla è stato chiesto all'Ania per tutelare il consumatore da possibili abusi. Ad esempio, siccome il Portale sarà utilizzato in fase liquidativa per definire il grado di anomalia del sinistro, il rischio è che possa diventare un pretesto per invertire l'onere della prova e accampare scuse per non risarcire i consumatori onesti del danno subito, costringendoli ad azioni legali per avere quanto legittimamente spetta loro. Insomma, un conto è che scatti un campanello d'allarme che renda quel sinistro oggetto di ulteriori investigazioni, cosa sacrosanta, un altro è che basti un algoritmo per definire una persona un truffatore, non liquidandolo. L'Ania, infine, si impegna (impegno n. 8) – conclude Dona – ad istituire un Organismo di Garanzia cui potranno rivolgersi gli assicurati, peccato che non sia prevista la presenza di un rappresentante dei consumatori".

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