(Teleborsa) -
Cosa sta succedendo alle nostre bollette di luce e gas? A spiegare i contorni poco chiari di un
tema, decisamente spinoso, l'economista e docente
Innovation Academy Trentino Sviluppo, Andrea Ferretti, che parte da quella che definisce una "
necessaria premessa".
"In Italia il
13% dell'energia elettrica viene comprata dall'estero, il
20% deriva da fonti rinnovabili come eolico e fotovoltaico ma ben il
67% deriva da centrali termoelettriche, alimentate per il
70% a gas metano e per il
30% a carbone". Ferretti spiega, dunque, che già dal
2021, si sono registrati forti aumenti sia per l'energia elettrica che per il gas, nell'ordine
del 30-40%".
Da cosa derivano questi aumenti? "Anzitutto, prosegue, "nella fase di ripresa post lockdown si è registrato un brusco aumento della domanda di energia elettrica da parte dell'Asia,
Cina in particolare, forte domanda che si è scontrata con un rallentamento dell'estrazione di carbone, lignite e similari a causa del lockdown. Questo ovviamente ha creato delle
tensioni sul costo del carbone, usato dalle centrali termoelettriche, che si è riverberato sul costo dell'energia elettrica.
Ancora: nonostante le
forti pressioni dell'Unione Europea, la
Russia si è di fatto rifiutata di aumentare le forniture di gas attraverso i proprio gasdotti, un problema che non è tecnico, ma politico, legato cioè all'attivazione del nuovo gasdotto
Nord Stream 2 che consentirebbe alla Russia di bypassare l'Ucraina nella fornitura di gas all'Europa".
Il punto delicato è - fa notare ancora Ferretti - è che
questi aumenti hanno toccato il nostro Paese in maniera particolare e le ragioni sono più d'una: anzitutto, non abbiamo centrali nucleari, anche se ne siamo circondati; non abbiamo miniere di carbone dunque dobbiamo comprare; abbiamo giacimenti - specie sottomarini - di gas ma non vogliamo trivellare per motivi ambientali e quindi compriamo il 90% del gas; le energie rinnovabili coprono al momento solo il
20% dei nostri fabbisogni, per portarlo all'obiettivo del
70% servono decenni".
Quali scenari? "Se questi aumenti dei costi energetici sono
fiammate dovute alla speculazione l'intervento calmieratore del Governo risolve il problema, se invece, siamo in presenza di aumenti strutturali che dipendono dal vuoto che si è creato nell'ambito della transizione verso le energie rinnovabili abbiamo un problema serio che va affrontato, anche subito, perchè le nostre Pmi non potranno sopportare all'infinito costi energetici a questi livelli, ossia insostenibili.
Benissimo, dunque, la
transizione energetica, purchè sia sostenibile", conclude Ferretti.
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