(Teleborsa) - Tempo di Manovra, tempo di spartizioni. Nuove tensioni agitano i partiti che sostengono il governo, che restano divisi sull'impiego delle risorse a disposizione. Qualcosa di più preciso si saprà entro domani, con l'approvazione de
l Documento di bilancio che dovrà essere inviato a Bruxelles.
Fra i temi della contesta anche il
Reddito di Cittadinanza, il cui restyling curato da Mario Draghi farà discutere i partiti che sostengono il governo, divisi sul rifinanziamento della misura a sostegno delle famiglie in difficoltà e sull'impiego del tesoretto che emergerà l'anno prossimo grazie al rafforzamento delle politiche attive e dei controlli.
Il decreto fiscale ha messo sul piatto altri
200 milioni per rifinanziare il Reddito di Cittadinanza e coprire le richieste sospese nell'ultima parte del 2021, ma il Premier ha già anticipato un
restyling della misura sul fronte dei controlli e delle politiche attive. La review da attuare l'anno prossimo potrebbe fare emergere
risparmi per circa
1 miliardo di euro.
Risorse non trascurabili in una fase in cui le richieste sono molte e le risorse a disposizione piuttosto limitate. Il Pd preferirebbe impiegarle per la
riforma degli ammortizzatori sociali, il centrodestra (Lega, Italia Viva e Forza Italia) puntano alla riforma fiscale ed a
l taglio dell'Irpef più che al taglio del cuneo-fiscale.
Il problema è che sia la riforma dei fisco che quella degli
ammortizzatori sono carenti di risorse: sulla prima si è iniziato appena a discutere, mentre la seconda parte già azzoppata. Il
MEF infatti ha messo circa 3-4 miliardi per la riforma degli ammortizzatori, meno della
metà degli 8 miliardi richiesti dalla riforma disegnata dal Ministro del Lavoro
Andrea Orlando, che passa per una Cig estesa ed un potenziamento di Naspi e Dis-coll.
E' naturale quindi che le risorse rese disponibili dal RdC provocheranno un assalto alla diligenza en nuove tensioni fra i partiti.