(Teleborsa) - E' iniziato il conto alla rovescia per Evegrande:
sabato 23 ottobre sarà il giorno della verità per il gruppo di Shenzhen oberato da 305 miliardi di dollari di debiti, pari al 2% del PIL cinese.
Il secondo sviluppatore immobiliare del Paese, finora, ha soddisfatto alcuni pagamenti di interessi su obbligazioni nazionali, ma non ha onorato, a settembre, vari coupon su bond offshore e sabato prossimo
scadranno i primi 30 giorni di tolleranza. Superati tali termini
Evergrande maturerà il default.
Si teme che l'azienda possa dar vita a uno
tsunami sull'economia cinese, e non solo, nonostante le
rassicurazioni di Pechino secondo cui qualsiasi ricaduta sarebbe stata "contenibile".
Tuttavia,
l'effetto domino sembra già iniziato: diversi player immobiliari nazionali, infatti, nelle ultime settimane sono già inadempienti sui debiti, come
Sinic Holdings e
Fantasia.
Un barlume di speranza si era accesso con
Hopson, il cavaliere bianco che avrebbe dovuto iniettare oltre 5 miliardi di dollari di liquidità nel colosso del mattone. Ma sembra che non sia stato raggiunto un accordo con la controparte e non è ancora noto se le due parti riprenderanno la trattativa.