(Teleborsa) - Secondo
i dati Istat resi noti oggi, a settembre le vendite in valore al dettaglio salgono dello 0,8% rispetto al mese precedente e del 5,3% su base annua. "Dati ottimi. Per la prima volta, infatti, si sono interamente recuperati i valori pre-crisi. Mentre si era già verificata la rimonta sui valori pre-pandemia di gennaio 2020, mai, salvo orai, si erano superati quelli del febbraio 2020, ultimo mese pre-lockdown" ha affermato
Massimiliano Dona, presidente dell'
Unione Nazionale Consumatori.
"Secondo il nostro studio, infatti, le
vendite di settembre in valore sono superiori sia nel confronto con quelle di febbraio 2020, +1,5%, che rispetto a gennaio 2020, +3%. Il
recupero avviene anche per le vendite
non alimentari, rispettivamente +1,8% e +2,2%. Non solo, ma anche nel raffronto con settembre 2019 e 2018 i valori sono maggiori: +6,7% e +7,5%. Insomma, non c'è riscontro che non sia in territorio positivo", ha aggiunto Dona. "Su questa bella notizia, però, pesa l'incognita prezzi. Se l'inflazione, più che raddoppiata da giugno a ottobre, da +1,3% a +2,9%, dovesse proseguire la sua corsa, le vendite potrebbero subire uno stop perchè le famiglie potrebbero decidere, a titolo precauzionale, di rinviare gli acquisti in attesa di tempi migliori, con il rischio di un Natale in bianco", ha concluso Dona.
“Le vendite al dettaglio dovranno presto fare i conti con i rincari delle bollette luce e gas scattati ad ottobre, col caro-benzina e con la crisi delle materie prime, fattori che stanno determinando rincari di prezzi e tariffe in tutti i settori – ha spiegato il presidente di
Codacons,
Carlo Rienzi – Il rischio concreto è che il trend positivo del commercio si interrompa, con le famiglie che reagiranno alla stangata d’autunno tagliando gli acquisti negli ultimi mesi dell’anno. Una situazione che potrebbe affossare i consumi di Natale e determinare un danno ingente per l’economia nazionale”. “Proprio per sostenere la ripresa del
commercio e incentivare la
spesa delle famiglie, chiediamo al Governo di intervenire prima che sia troppo tardi, riducendo la tassazione che vige sui carburanti e adottando misure strutturali per limitare i rincari delle
bollette”, ha concluso Rienzi.