Facebook Pixel
Milano 15:40
33.591,66 -0,12%
Nasdaq 15:40
17.421,26 -0,41%
Dow Jones 15:40
37.872,76 +0,32%
Londra 15:40
7.849,24 +0,02%
Francoforte 15:40
17.720,59 -0,28%

Crisi, Lagarde: "Supervisione ha garantito che banche agissero da ammortizzatori"

Ora il sistema bancario si prepara ad affrorntare le sfide future: la gestione del rischio e le sfuide della digitalizzazione e dei cambiamenti climatici

Economia
Crisi, Lagarde: "Supervisione ha garantito che banche agissero da ammortizzatori"
(Teleborsa) - La pandemia si è concretizzata in una crisi eccezionale, che ha prodotto una "risposta altrettanto eccezionale" dei responsabili politici e delle autorità monetarie. In questo quadro, la vigilanza europea ha fatto sì che, a differenza dell'ultima crisi, le banche agissero da ammortizzatori, piuttosto che da amplificatori della crisi economica. Ora che la ripresa è in corso, la vigilanza sta monitorando il profilo di rischio delle banche, ma per prosperare nel mondo post-pandemia, le banche devono anche abbracciare i cambiamenti che la pandemia ha innescato ed affrontare le grandi sfide della digitalizzazione e dei cambiamenti climatici.

E' quanto affermato dalla Presidente della BCE Christine Lagarde nel suo discorso al 4° Forum della Supervisione bancaria, dove ha parlato della crisi pandemica, dei risultati raggiunti dalla supervisione bancaria e delle sfide future del settore.

La vigilanza bancaria europea - ha sottolineato - si è rivelata preziosa per la risposta alla crisi pandemica in tre modi. Innanzitutto, ha assicurato la resilienza del sistema bancario ancor prima dello scoppio della crisi, facendo salire i coefficienti patrimoniali core da circa il 12% a oltre il 15% e riducendo le sofferenze di circa il 50%. In secondo luogo, la vigilanza europea ha sfruttato le solide posizioni finanziarie delle banche per sbloccare i prestiti in tutta l'unione bancaria di quasi 250 miliardi, fra marzo e maggio 2020, quando l'economia ne aveva urgente bisogno, sospendendo il pagamento dei dividendi per garantire che il capitale non defluisse dal settore bancario, ma fosse invece utilizzato per sostenere l'economia e assorbire le perdite (le banche che non hanno distribuito dividendi hanno aumentato gli impieghi di circa il 2,4% e gli accantonamenti di circa il 5,5%). Il terzo modo in cui la vigilanza europea ha avuto successo è stato garantire la coerenza di queste misure in tutto il settore bancario.

"Attraverso queste azioni, la vigilanza europea è stata decisiva per scongiurare un esito molto peggiore per l'economia", ha affermato la Presidente della BCE, aggiungendo che si è anche dimostrato che "le riforme seguite alla crisi finanziaria stanno funzionando come previsto, combinando resilienza e flessibilità".

"Buffer di capitale e liquidità più elevati non hanno limitato il credito: hanno permesso alle banche di agire da ammortizzatori", ha sottolineato la numero uno di Francoforte, aggiungendo che, oggi, "le banche stanno ora svolgendo il loro ruolo nel sostenere la ripresa economica".

"Ora dobbiamo prepararci per le sfide post-crisi", afferma Lagarde, facendo cenno a due elementi: affrontare le conseguenze di lungo termine in termini di qualità degli asset e gestione del rischio di credito poiché le conseguenze della crisi pandemica emergeranno solo gradualmente; affrontare le sfide della trasformazione digitale e dei cambiamenti climatici che hanno inevitabilmente un impatto sulle banche.

"In termini di digitalizzazione, le preferenze dei consumatori stanno cambiando rapidamente. Nuovi attori, dalle fintech alle grandi aziende tecnologiche, stanno guidando sempre più la concorrenza nel mercato dei servizi finanziari. Ciò - afferma Lagarde - crea un'opportunità per le banche dell'area dell'euro che hanno lottato con la bassa redditività e l'efficienza dei costi, per rifocalizzare i propri modelli di business".

La numero uno della BCE ha spiegato difatti che focalizzarsi sulla digitalizzazione "potrebbe consentire alle banche di raggiungere i clienti senza avere una fitta rete di filiali", in modo da "generare rendimenti più elevati e contribuire a migliorare l'efficienza dei costi".

Anche i rischi legati ai cambiamenti climatici - ha sottolineato - richiedono anche alle banche di adattare il modo in cui operano, poiché le possibilità di default dei portafogli "più vulnerabili" potrebbero aumentare del 30% in uno scenario in cui il cambiamento climatico non venisse affrontato. "Attualmente, poche banche hanno integrato tali rischi nelle strategie o nei processi di gestione del rischio esistenti. Sono tutti ancora molto lontani dal soddisfare le aspettative di vigilanza che abbiamo esposto nella nostra Guida sui rischi legati al clima e all'ambiente", ha notato la Presidente, aggiungendo "il tempo sta per scadere".
Condividi
```