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Infrastrutture, Tomasi (ASPI): necessaria visione a lungo termine

Ministro Giovannini al Festival delle Scienze di Roma: "Impostare in modo radicalmente nuovo il concetto di mobilità"

Economia, Trasporti
Infrastrutture, Tomasi (ASPI): necessaria visione a lungo termine
(Teleborsa) - "Per dare nuova vita utile al nostro patrimonio infrastrutturale è necessaria una visione di lungo termine”. Lo ha detto questa mattina l'Amministratore delegato di Autostrade per l’Italia Roberto Tomasi, nell’ambito del dialogo con il Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini,





Punto di partenza - "le competenze delle persone: profili altamente professionali come ingegneri, chimici, fisici, ma anche esperti di studi umanistici, per potersi muovere in un mercato globale, non possono prescindere da quelle competenze relazionali e culturali indispensabili per affrontare le sfide del futuro di un mondo in continua trasformazione. Per affrontare le sfide del futuro, ognuno di voi può far la differenza”, ha detto Tomasi rivolgendosi agli studenti in sala.



Nell’ambito del nostro Piano industriale - ma più in generale nel futuro del sistema-Paese - quattro elementi giocheranno un ruolo di primo piano, nel breve e nel lungo termine: il digitale, i dati, la condivisione dell’informazione e le competenze.

“Il digitale - spiega Tomasi - avrà un ruolo di primo piano nell’ottica di un futuro sostenibile, non solo per quanto riguarda la mobilità sulle autostrade, ma anche nell’ambito dei collegamenti con la città e nella città: digitalizzando gli spostamenti avremo meno emissioni. Il lavoro di ricerca e sviluppo messo in campo da Autostrade per l’Italia punta a mettere le persone nelle condizioni di pianificare gli spostamenti, migliorando la loro qualità della vita nel segno di una mobilità sostenibile. Del resto, maggiore è il lasso di tempo perso nel traffico e maggiore è l’inquinamento prodotto. Sempre nel segno della sostenibilità, Aspi sta inoltre percorrendo altre soluzioni che vanno dalla elettrificazione della rete autostradale alla riqualificazione degli edifici, dalla sostituzione dei mezzi aziendali all’acquisto di materiali “green”.

“Per prendere decisioni vincenti è indispensabile mettere a fattor comune le informazioni, analizzare e condividere i dati. Il dato è elemento fondamentale per la valutazione ed è funzionale alla decisione: l’analisi dei dati può essere motore di cambiamento", sottolinea l'Ad.

"Siamo di fronte a uno shock determinato dalla pandemia, ma anche il futuro sarà costellato di shock, di natura climatica, tecnologica, non tutti necessariamente negativi. Dobbiamo usare questa ripresa per cambiare, non per tornare indietro a dove eravamo prima. Questo è il concetto di resilienza trasformativa". Così il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, intervenendo al Festival delle scienze. "Le nuove sensibilità e tecnologie - ha spiegato - ci consentono di impostare in modo radicalmente nuovo il concetto di mobilità". A segnare il cambio di passo dovrà essere la discontinuità rispetto al passato.

Un concetto che Giovannini ribadisce con forza: "I progetti devono essere diversi rispetto al passato perchè società ed economia devono diventare diverse rispetto al passato, per questo, siamo chiamati a realizzare uno straordinario cambiamento. Benissimo concentrarsi sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ma non dobbiamo dimenticare che ci sono tanti altri fondi, europei e nazionali, proprio nell'ottica di rafforzare il PNRR".

Questo - spiega ancora Giovannini - "è un punto che è importante perchè l'attenzione mediatica è sul PNRR ma ci sono altri 23 miliardi a disposizione delle Regioni, ci saranno 80 miliardi nei prossimi 7 anni per lo Stato, le Regioni, le città e poi ci sono i fondi privati. Quel che è cruciale è che - conclude il Ministro - l'impostazione del NGEU ci sta dicendo dove vogliamo andare e, soprattutto, ci sta indicando dove dobbiamo andare, dove dobbiamo essere tra 5 anni e poi via via verso poi verso la decarbonizzazione, il taglio delle emissioni ma anche verso la riduzione delle disuguaglianze, altro elemento fondamentale, poichè non è solo questione ambientale ma anche di giustizia sociale".
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