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PIL, Visco: crescita oltre 6% quest’anno, ma resta "incertezza elevata"

Preoccupa risalita contagi in Europa

Economia
PIL, Visco: crescita oltre 6% quest’anno, ma resta "incertezza elevata"
(Teleborsa) - "La ripresa dell'attività economica procede a un ritmo migliore di quanto atteso solo pochi mesi fa: la crescita del prodotto supererà il 6 per cento quest'anno, recuperando oltre i due terzi di quanto perduto nel 2020. Permane tuttavia elevata l'incertezza". Lo ha detto il Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco nel suo intervento al convegno annuale dell'Associazione Europea del Diritto Bancario e Finanziario. Incertezza "riflesso soprattutto di una situazione sanitaria tornata a essere in Europa fonte di notevole preoccupazione, con conseguenze oggi difficili da anticipare, anche se gli indicatori di breve periodo - ha precisato - continuano a essere in complesso favorevoli".



"Il nuovo incremento dei contagi in Europa e in altri paesi sposta ancora in avanti la prospettiva post-Covid" ma "a differenza dello scorso anno, le società del mondo avanzato sono oggi meno vulnerabili grazie alle massicce campagne di vaccinazione", ha sottolineato Visco per il quale "occorre proseguire con decisione nei programmi di immunizzazione ed estenderli alle aree che ne hanno beneficiato meno; il definitivo superamento della pandemia può avvenire soltanto a livello globale".

"In Italia - prosegue Visco - i rischi per la stabilità finanziaria provenienti dall'industria del risparmio gestito si mantengono contenuti, grazie al buon allineamento tra la liquidità dell'attivo e del passivo dei fondi comuni e alla ridotta dimensione dei comparti caratterizzati da alti livelli di leverage". Sul piano internazionale, invece i rischi alla stabilita' "possono essere particolarmente rilevanti per alcuni intermediari soggetti a requisiti meno stringenti o del tutto al di fuori dal perimetro regolamentare, ma con estese interconnessioni all'interno del sistema finanziario", continua citando il caso del family office statunitense Archegos Capital Management, "il cui dissesto è stato indotto da una pericolosa strategia di investimento in strumenti derivati attraverso l'assunzione di posizioni a elevata leva finanziaria, con gravi ripercussioni sui bilanci di alcune banche sistemiche globali esposte verso tale impresa".

"Dall'aumento dei prestiti ristrutturati e dei finanziamenti per i quali le banche hanno osservato un significativo incremento del rischio di credito (classificati nel cosiddetto 'stadio 2' previsto dal principio contabile Ifrs 9) potrebbe conseguire una crescita delle perdite su crediti, pur se verosimilmente inferiore a quanto avvenuto in precedenti episodi di crisi", osserva ancora . "La necessità, da tutti condivisa, di aiutare famiglie e imprese in temporanea difficoltà non deve ostacolare - avverte il Governatore - la corretta classificazione dei prestiti nè andare a scapito di un pronto riconoscimento delle perdite ritenute probabili".


Quanto alla diffusione non controllata delle cripto-attività "presenta per il pubblico forti rischi ed è costante il nostro impegno per contenerli, informando i risparmiatori dei pericoli legati agli investimenti in quelle attività digitali che, per loro natura, hanno un valore instabile e sono altamente esposte a bolle speculative", sottolinea Visco. "Per le cosiddette stablecoins, che si prefiggono di mantenere un valore stabile nel tempo e che potrebbero essere utilizzate per i pagamenti, abbiamo collaborato alla stesura delle dieci raccomandazioni adottate dal Financial Stability Board e riconosciute dal Gruppo dei Sette (G7) riguardanti le implicazioni normative e di vigilanza. Abbiamo inoltre partecipato attivamente al negoziato per la definizione di un quadro normativo europeo volto, tra l'altro, a garantire la redimibilità di tali attività", ha spiegato. Alla Banca d'Italia "operiamo nelle sedi della cooperazione internazionale per garantire che le innovazioni nei pagamenti digitali privati siano sicure; come ribadito nell'ambito del G7 nessun progetto di stablecoin puo' essere avviato - ha detto - fino a che non siano adeguatamente soddisfatti i necessari requisiti legali, normativi e di supervisione".

Visco definisce poi "cruciale" il contributo di banche e finanza per alimentare le gigantesche risorse necessarie a finanziare gli investimenti sostenibili e sulla transizione energetica, ma al momento viene frenato dalla mancanza di dati adeguati sulla certificazione proprio di questa sostenibilità. La forte espansione del mercato degli investimenti sostenibili e per la transizione ecologica "rappresenta una significativa opportunità per le banche - ha sostenuto Visco - che si impegneranno per finanziare direttamente progetti o sviluppare servizi e prodotti con lo scopo di favorire gli investimenti della clientela". "Gli obiettivi di neutralità climatica da raggiungere nei prossimi decenni richiedono, peraltro, una mole ancora più elevata di finanziamenti al fine di modificare radicalmente il modo in cui produciamo, trasportiamo e utilizziamo energia". Il governatore ha citato le stime dell'Agenzia internazionale dell'energia, secondo cui "entro il 2030 gli investimenti in tecnologie pulite dovranno triplicare a livello globale, raggiungendo i 4.000 miliardi di dollari".
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