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Italia-Francia, Macron vede Mattarella per firma Trattato Quirinale

Oggi la firma del Trattato da parte del Premier Mario Draghi

Economia, Politica
Italia-Francia, Macron vede Mattarella per firma Trattato Quirinale
(Teleborsa) - Il Presidente francese Emmanuel Macron a Roma ha incontrato ieri il Premier Mario Draghi, per discutere di tutte le tematiche "chiave" su cui verterà la cooperazione italo-francese, e poi è stato ricevuto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in vista della firma oggi del Trattato del Quirinale. Un atto teso a disciplinare le relazioni fra Italia e Francia ed a creare - secondo quanto annunciato dal Capo dello Stato - un "legame più forte e strutturato per costruire un'Europa più forte".

Il "Trattato per una cooperazione bilaterale rafforzata" verrà firmato ufficialmente stamattina dal Premier Mario Draghi, ma il nome ed il luogo scelti per perfezionarlo puntano a dare un senso di più alta autorevolezza al Trattato, che aspira a replicare quello dell'Eliseo firmato nel 1963 che disciplina i rapporti fra Francia e Germania.

"E' un Trattato che unisce due Paesi fondatori dell'Unione europea che condividono l'impegno per la costruzione del grande progetto europeo", ha sottolineato il Capo dello Stato richiamando le "sfide che solo un'Europa più integrata può affrontare", Una esigenza tanto più sentita oggi per "superare la crisi legata alla pandemia e ripartire con rinnovato slancio per affrontare con successo le grandi sfide della transizione ecologica e digitale".

Il Trattato prevede una consultazione "periodica" fra i due Paesi, a cadenza annuale e prima di ogni Consiglio europeo, per definire un'agenda comune, un servizio civile congiunto ed una cooperazione transfrontaliera tra le polizie italiana e francese, che getta le base per una migliore gestione dei migranti e delle frontiere.

Sarebbe prevista anche la possibilità di partecipazione di uno o più ministri di un governo ad un consiglio die ministri dell'altro, un modello ispirato alle relazioni Germania-Francia. che appunto prevedono uno "scambio" della partecipazione di un ministro al CdM dell'altro.



(Foto: Per gentile concessione della Presidenza della Repubblica)
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