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Dati Istat sull'occupazione, criticità per lavoro autonomo e femminile

Economia
Dati Istat sull'occupazione, criticità per lavoro autonomo e femminile
(Teleborsa) - I dati Istat riferiti al mese di ottobre hanno evidenziato una crescita dell'occupazione, come già osservato a settembre: in due mesi c'è stato un aumento di oltre 140 mila occupati; rispetto a gennaio 2021, l'incremento supera i 600 mila occupati, è dovuto esclusivamente alla ripresa del lavoro dipendente. Proprio su questo punto sono arrivate le grida d'allarme da parte delle associazioni del mondo produttivo: i lavoratori indipendenti continuano infatti a perdere terreno, con 9 mila occupati in meno in un mese e 132 mila in un anno (2,6%). A gennaio 2020, prima della pandemia, gli indipendenti erano 5 milioni e 267 mila, quindi 270 mila più di ottobre 2021, mentre prima della crisi economica del 2008, a ottobre 2007, erano 1 milione in più (5,9 milioni).

Il ridimensionamento del lavoro autonomo

Se il consolidarsi della ripresa ha prodotto, anche ad ottobre, effetti positivi sul mercato del lavoro, con un moderato recupero dei livelli occupazioni a cui si associa un progressivo rientro sul mercato di parte degli scoraggiati, per Confcommercio desta ancora preoccupazione il ridimensionamento del lavoro autonomo, "tendenza che è stata accentuata dalla pandemia". "Rispetto a febbraio del 2020 il gap è di 318mila unità. Per una ripresa più sostenuta dell'occupazione è necessario che anche questa componente torni a crescere", commenta l'Ufficio Studi dell'associazione.

Lo stesso allarme è lanciato dall'Ufficio economico Confesercenti: "Ai livelli pre-pandemia mancano ancora all'appello circa 200mila occupati e l'occupazione indipendente continua a soffrire in modo molto preoccupante: imprenditori, artigiani, professionisti e autonomi continuano a pagare gli effetti più pesanti della pandemia, con la quarta ondata che rischia di frenare la ripresa. Non bisogna abbassare la guardia, occorre continuare a sostenere le attività economiche del turismo, del commercio e dei servizi, per evitare il tracollo occupazionale ed economico del tessuto produttivo dei nostri territori".

La preoccupazione per il lavoro femminile

"I dati dell'Istat oggi certificano un aumento della disoccupazione a ottobre, che ci aspettavamo a causa della pandemia e che è comunque stata contenuta con gli ammortizzatori sociali e il blocco dei licenziamenti. Ma quello che deve colpire è che comunque i 35 mila occupati in più registrati sono tutti uomini, con contratti di lavoro dipendente". È stato il commento della senatrice del PD Valeria Valente, presidente della Commissione Femminicidio. "Abbiamo chiesto un piano straordinario per l'occupazione femminile e per questo abbiamo ottenuto la clausola di priorità per l'assunzione delle donne nelle imprese coinvolte nel Pnrr - ha aggiunto - Sarà necessario monitorare e accompagnare queste misure con politiche attive del lavoro per le donne, per la condivisione del lavoro di cura e per il welfare legato alla famiglia. Credo che queste siano priorità".
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