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Covid, il Governo attende i dati sulla variante Omicron per la "stretta" di Natale: le ipotesi sul tavolo

Economia, Salute e benessere
Covid, il Governo attende i dati sulla variante Omicron per la "stretta" di Natale: le ipotesi sul tavolo
(Teleborsa) - Entro domani sono attesi i dati epidemiologici più aggiornati sulla diffusione della variante Omicron che serviranno al Governo per valutare l’intensità della nuova stretta anti-Covid nelle vacanze di Natale. Nel frattempo si fanno largo le varie ipotesi sulle misure che verranno messe in campo da Palazzo Chigi per rallentare i contagi. Tra le possibili novità si valutano il taglio a sei mesi della validità del Green Pass, il tampone anche per i vaccinati che vogliono andare in stadi, concerti o discoteche, la mascherina all’aperto, l’allargamento ad altre categorie di lavoratori o settori dell’obbligo di vaccinazione. Possibili anche “raccomandazioni” a limitare il numero di persone in casa ed indicazioni per impedire festeggiamenti con assembramenti per l’ultimo dell’anno.



In vista delle partenze per le feste, le cene, le riunioni familiari, le uscite conviviali sono già aumentati gli italiani che hanno fatto ricorso a un tampone raggiungendo un ritmo mai toccato prima e si ipotizza che il numero possa crescere ulteriormente nei prossimi giorni. Nelle ultime 24 ore i test hanno toccato la cifra record di 852mila. Frequenti nelle città le file davanti alle farmacie. "L’aumento - ha rileva il segretario nazionale di Federfarma, Roberto Tobia - c’è un po’ ovunque ma la situazione è sotto controllo. Abbiamo assunto ulteriore personale e allestito gazebo. Quindi il surplus di lavoro per il Natale non ci spaventa".

Da un lato preoccupano il Governo l'incremento dei posti letto occupati in terapia intensiva – tornati sopra quota mille – e i ricoveri in crescita anche nei reparti ordinari oltre al record di oltre 30mila nuovi contagiati. Dall’altro lato ci sono però la preoccupazione per le ricadute economiche di una nuova stretta in un periodo clou come quello natalizio per commercio, ristorazione, locali, eventi sportivi e culturali, tutti settori colpiti dalla pandemia.

Al momento la riduzione della validità del Green Pass per i vaccinati dagli attuali 9 a 6 mesi – anche se la Commissione Ue ha appena ribadito che la validità del certificato per i viaggi nell'Unione resta a 9 mesi – e l’obbligo di mascherina anche all’aperto sembrano essere le misure che trovano il maggiore consenso. Un ragionamento è in corso anche sull'adozione dei dispositivi Ffp2 sui trasporti, negli uffici pubblici e nei luoghi di stretto contatto, quali cinema, musei, stadi e palazzetti dello sport, eventi al chiuso ad alto tasso di partecipazione. Sul tavolo c’è però anche l’estensione ulteriore dell’obbligo vaccinale che potrebbe essere allargato ad altre categorie di lavoratori, come ad esempio quelli a contatto con il pubblico, oltre che a sanitari, personale scolastico, forze di polizia e forze armate.

Fa discutere invece l'ipotesi di introdurre l'obbligo di tampone anche per i vaccinati per accedere a feste, discoteche, grandi eventi come quelli previsti a Capodanno che vede contrarie le Regioni. "Bisogna puntare - secondo il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga - sulla terza dose e non sui tamponi per accedere ovunque: se noi diamo questi messaggi discordanti, rischiamo di non proteggere i cittadini".

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