(Teleborsa) - Dalla
variante Omicron, alla Legge di bilancio passando per il
tema giovani e qualche interessante indizio sulla
corsa al Quirinale: tanti gli argomenti affrontati dal Presidente del Consiglio
Mario Draghi durante la
conferenza stampa di fine anno.Il primo passaggio, inevitabilmente, sulla lotta alla pandemia.
"I vaccini restano lo strumento di difesa migliore dal virus e l'evidenza scientifica ci dice che il vaccino funziona molto bene" anche contro le varianti, ribadisce il presidente del Consiglio dall'Auditorium Antonianum sottolineando l'importanza della campagna. "Abbiamo somministrato 1
5,6 milioni di terze dosi e raggiunto 3/4 della popolazione, perciò invito tutti a continuare a vaccinarsi e fare la terza dose, questa è la priorità", ha aggiunto.
Nella sua introduzione, il Premier si è soffermato sui risultati raggiunti dall'esecutivo di cui è a capo: "Abbiamo conseguito 3 grandi risultati: siamo uno dei Paesi più vaccinati, abbiamo consegnato in tempo il
PNRR e abbiamo raggiunto i 51 obiettivi. Il governo ha creato
queste condizioni indipendentemente da chi ci sarà".
Particolarmente interessante il passaggio
sull'eventuale proseguimento della legislatura per un altro anno - in particolare incalzato su un possibile approdo al Colle - il premier ha affermato che "l'importante è che il governo sia sostenuto da una maggioranza come quella che ha sostenuto questo governo, la più ampia possibile". "Il governo è nato chiamato dal presidente della Repubblica, ha fatto tanto di
quello che era chiamato a fare, fondamentale è stato il sostegno delle forze politiche ed è quello che conta". "Il mio destino personale non conta assolutamente niente, non ho particolari aspirazioni di un tipo o di un altro,
sono un uomo e un nonno al servizio delle istituzioni", ha sottolineato. Parole che già rimbalzano sui maggiori organi di stampa e che secondo molti analisti sono il segnale che la
strada verso il Colle potrebbe essere vicina. "Le forze politiche sono quelle che hanno permesso a questo governo di agire, non è nelle mani di individui, sarebbe fare una offesa all'Italia che è molto di più di persone individuali, è determinata da un complesso di forze, di persone e di sostegno politico che permettono di
andare nella direzione giusta".
Rispondendo a una domanda sul credito internazionale riconosciuto all'Italia in questo periodo
"Credo che il merito sia soprattutto degli italiani: responsabilità e soddisfazione sono categorie collettive non individuali". "Questo periodo può essere un moltiplicatore psicologico dell'azione di governo e dell'azione stessa del Pnrr - ha aggiunto -. Moltiplica le capacità di successo del Paese e porta una grande responsabilità perché occorre dimostrare che la fiducia degli altri Paesi europei, mostrata dando all'Italia questi fondi, è stata ben riposta".
"Indubbiamente c'è stato molto affanno nella fase terminale della discussione della Manovra. Non è che sia senza precedenti, è successo tantissime volte", ha detto il Premier allontanando le accuse di un Parlamento esautorato.
"Questa manovra è stata accompagnata da un lunghissimo confronto politico", ha tra l'altro detto.
Quanto al
superbonus "è una misura che ha dato molto beneficio, ma ha creato distorsioni e per questo il governo" era "riluttante ad una sua estensione". Così Draghi spiegando che poi "il Parlamento ha usato i fondi per l'azione parlamentare che potevano andare anche in altre direzioni, per estenderlo. Ma perchè il governo non voleva? Per le distorsioni, con l'aumento straordinario dei prezzi delle componenti per fare le ristrutturazioni. Il risultato - ha spiegato - è che oggi un'unità di efficientamento energetico costa molto più di prima. L'altro aspetto è che ha incentivato moltissime frodi".
Sull'eventuale prolungamento del calendario delle vacanze scolastiche, il Premier ha detto:
"No, non lo allungheremo". E ha aggiunto: "Su questo il ministro
Bianchi è stato esplicito in questa direzione", concludendo che "sono consapevole delle difficoltà che i giovani hanno subito a causa delle
restrizioni dettate dalla pandemia".