(Teleborsa) -
L'economia mondiale supererà 100mila miliardi di dollari nel 2022, anticipando il target di due anni rispetto alle previsioni, mentre il
sorpasso della Cina sugli Stati Uniti avverrà
nel 2030, con due anni di ritardo rispetto alle stime. È quanto prevede il Centre for Economics and Business Research, che rileva anche un'impennata del debito globale a 226mila miliardi di dollari. Il report parla di una
ripresa "sicuramente molto più forte" di quanto ci si aspettasse un anno fa. Il 2021 ha visto un pil in espansione del 5,5% rispetto al 5,3% stimato e "c'è sostanzialmente più slancio nel 2022 di quanto previsto in precedenza" con una stima di crescita mondiale del 4,2% l'anno prossimo rispetto al 3,4% previsto un anno fa.
L'I
ndia si prepara a conquistare il terzo posto nella classifica mondiale , superando la
Francia già nel 2023 e poi la
Germania, per diventare la terza economia mondiale nel 2031, con un anno di ritardo rispetto alle previsioni. Il
Giappone sarà superato dalla Germania nel 2033, mentre nella top ten entreranno nel decennio 2030-2040 la
Russia (2036) e l’
Indonesia (2034).
Quanto all'
Italia, che oggi è all'ottavo posto in classifica, uscirà dalla selezione delle dieci maggiori economie industrializzate entro il 2036, quando scenderà al 13esimo posto.
Il CEBR parla anche dell'
impennata subita dall'inflazione, causata dalle carenze negli approvvigionamenti, e segnala che potrebbe anche causare una recessione fra il 2023 ed il 2024. E sebbene sia probabile che il consolidamento fiscale riduca l'inflazione nei prossimi anni - si sottolinea - il grosso dell'austerità sarà probabilmente monetario, poiché si segnala l'esistenza di un "gap monetario" di circa il 15-20% a livello globale che sta creando inflazione.
L'austerity - si segnala - sarà
guidata dagli Stati Uniti, in parte perché i loro problemi di inflazione sembrano più gravi che nel resto del mondo Il Presidente della
Federal Reserve Jerome Powell si è detto preoccupato e ha annunciato
l'avvio di un'azione monetaria contro l'inflazione. È probabile che altre economie occidentali li seguiranno, mentre in Oriente, è probabile che la
Cina utilizzi maggiormente
strumenti di amministrazione per sgonfiare i propri mercati e l'inflazione.