(Teleborsa) - "Avevo già richiamato l'attenzione sul fatto che il 2022 potesse essere più complicato del 2021 per le banche, con la fine delle moratorie e il decalage delle altre misure, a partire dalle garanzie sui prestiti. Ma da inizio dicembre ad oggi il quadro sanitario è cambiato. Questo significa che
la manovra di bilancio e lo stesso maxi emendamento del governo fanno riferimento a un quadro che non c’è più, a una marcia verso l'uscita dall'emergenza che si è bloccata". Lo ha dichiarato il presidente dell'Associazione bancaria italiana (ABI)
Antonio Patuelli.
Partendo da questa analisi, Patuelli afferma in un'intervista a Repubblica che "
tutti i provvedimenti economico sociali di emergenza, presi dalla primavera 2020 in poi,
devono proseguire fino a quando ci sarà la pandemia". "Ormai siamo tornati a numeri da bollettino di guerra, per questo dico che le misure, già prorogate più volte, devono andare avanti - ha aggiunto - "Auspico che venga constatata la ripresa dell'emergenza e vengano riprogrammate".
Sollecitato sulle vicende
MPS e
Banca Carige, ha risposto: "Non entro nei singoli processi, però mi limito a sottolineare che
per vendere bisogna aspettare il momento opportuno. Vale anche per MPS: confido che la Commissione non metta termini troppo stretti. Nelle compravendite bisogna avere un po’ di lungimiranza: ritengo che la vicenda Carige sarà risolta nel 2022".
Il numero uno dell'ABI ha detto che "
le DTA sono utili, ma non c'è un fattore che da solo risolve i problemi; certo, favoriscono i processi, ma bisogna preservare una fisiologia nei processi di aggregazione. Quello che più manca è un quadro normativo di norme europee comuni, se vogliamo fusioni transfrontaliere. Bisogna creare un campo di gioco livellato".