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Scuola, lezioni in presenza e revisione dei protocolli Dad: le Regioni chiedono il parere del Cts

Economia, Scuola
Scuola, lezioni in presenza e revisione dei protocolli Dad: le Regioni chiedono il parere del Cts
(Teleborsa) - Sul tema scuola – in attesa di un parere del Comitato tecnico-scientifico – sembra aver preso forza la linea del Governo che punta a non rinviare il rientro degli studenti dopo le vacanze natalizie e garantire le le lezioni in presenza in sicurezza modificando gli stessi protocolli sulla didattica a distanza, eliminando la distinzione tra vaccinati e non vaccinati e aumentando la soglia di casi positivi oltre la quale si finisce a casa. Resta vivo però il fronte delle Regioni guidato dal governatore campano Vincenzo De Luca che chiede di far slittare la riapertura delle scuole e contenere così l'ondata Covid.

"Deve essere la comunità scientifica – ha dichiarato il presidente del Veneto, Luca Zaia - a certificare la possibilità" di riaprire le scuole il 10 gennaio. Sul tema del ritorno a scuola si sono registrate le polemiche dei sindacati che hanno accusato il Ministero dell'Istruzione di "sgarbo istituzionale" per non aver portato al tavolo che si è tenuto ieri le misure previste per il ritorno in classe. "Preoccupazione" è stata espressa anche dai presidi che hanno deciso di sposare la proposta delle Regioni sulla revisione dei protocolli sulle quarantene.

La fascia che tiene più in apprensione sia palazzo Chigi che i governatori è quella tra i 5 e gli 11 anni, quella cioè che per ultima è entrata nella campagna vaccinale. E così - è la proposta delle Regioni - alle scuole dell'infanzia si finirebbe in quarantena per sette giorni con un solo caso, mentre per le elementari e la prima media la quarantena e l'interruzione della frequenza si avrebbero se ci sono almeno due contagiati. Nel caso di un solo positivo si attiva l'autosorveglianza, con la raccomandazione di astenersi dalla frequentazione di ambienti differenti dalla scuola, senza testing. Per le scuole secondarie di primo (per i soggetti di età uguale o superiore ai 12 anni) e secondo grado, lo stop alla frequenza e la quarantena scatterebbero con un minimo di 3 casi.



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