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Covid, Draghi mantiene ferma la linea del Governo: le scuole restano aperte

Economia, Scuola
Covid, Draghi mantiene ferma la linea del Governo: le scuole restano aperte
(Teleborsa) - Scuola e No Vax sono i temi principali toccati dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, che ha parlato delle nuove misure messe in campo dal governo per contrastare i contagi Covid nel corso di una conferenza stampa convocata a Palazzo Chigi. "Il governo sta affrontando la sfida della pandemia e la diffusione di varianti molto contagiose con un approccio un po' diverso rispetto al passato – ha spiegato Draghi –. Vogliamo essere molto cauti ma anche cercare di minimizzare gli effetti economici, sociali, soprattuto sui ragazzi e le ragazze, che hanno risentito delle chiusure dal punto di vista psicologico e della formazione". "Abbiamo tutti i motivi per pensare che ci riusciremo anche stavolta", ha aggiunto.

Sul tema scuola, il presidente del Consiglio ha voluto sottolineare il suo ruolo fondamentale all'interno di una democrazia. Per tale ragione "va tutelata, protetta e non abbandonata". Draghi ha ringraziato il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi, gli insegnanti e gli insegnanti "per gli sforzi di oggi e delle prossime settimane e mesi". "Probabilmente ci sarà un aumento delle classi in Dad ma quello che va respinto è il ricorso generalizzato alla didattica a distanza", ha precisato. Draghi ha sottolineato che "ci sono anche motivazioni di ordine pratico: ai ragazzi si chiede di stare a casa, poi fanno sport tutto il pomeriggio e vanno in pizzeria? Non ha senso chiudere la scuola prima di tutto il resto, ma se chiudiamo tutto torniamo all'anno scorso e non ci sono i motivi per farlo".



Capitolo No Vax. "Non dobbiamo mai perdere di vista una constatazione: gran parte dei problemi che abbiamo oggi dipendono dal fatto che ci sono dei non vaccinati. Quindi c'è l'ennesimo invito a tutti gli italiani che non si sono vaccinati a farlo, anche con la terza dose", ha affermato il presidente del Consiglio. "Siamo stati tra i primi ad adottare l'obbligo" di vaccino, ha ricordato, "per tutta una serie di categorie" ma "ora la circolazione del virus mette di nuovo sotto pressione i nostri ospedali, soprattutto per l'effetto sulla popolazione non vaccinata". Quanto all'obbligo dei vaccini per gli over 50, ha spiegato Draghi, "lo abbiamo fatto sulla base dei dati, essenzialmente, che ci dicono che chi ha più di 50 anni corre maggiori rischi. Le terapie intensive sono occupate per i due terzi dai non vaccinati".

"Quando si introducono provvedimenti di questa portata – ha sottolineato Draghi –, con l'obbligo anche sui luoghi di lavoro, occorre puntare all'unanimità. Questi sono provvedimenti di portata economica e sociale molto importanti e sono anche da considerare con molta attenzione. L'avere l'unanimità della vasta coalizione è un obiettivo che se possibile si deve raggiungere. Bisogna che la soluzione trovata abbia senso, significato".
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