(Teleborsa) - Con lo
stop alla plastica monouso parte ufficialmente la
rivoluzione Green dettata dall'Europa: da domani, venerdì 14 gennaio, entrerà in vigore la legge che vieta l’uso della
plastica monouso, oltre all’uso di prodotti non biodegradabili e non compostabili. A fissare il perimetro, la direttiva antiplastica
Sup, Single Use Plastic, che ha come obiettivo principale di frenare l'inquinamento in mare, causato, appunto, dalla
plastica.Addio, dunque, a
piatti e posate usa e getta di plastica, mentre resteranno in commercio quelli composti al 100% da plastica biodegradabile e quelli in plastica lavabile. Semaforo rosso anche per palloncini e bastoni per palloncini, contenitori per bevande in plastica monouso, tappi, coperchi, cannucce e borse di plastica.
Slitta, invece,
al 2023 la plastic tax italiana, - imposta sui manufatti di plastica che avrebbe dovuto disincentivare l'utilizzo di questo materiale da parte delle aziende - già slittata in precedenza in scia all'emergenza pandemia e alla conseguente necessità di non aumentare il pressing economico sulle aziende.
E proprio in direzione della rivoluzione dettata dall'Europa, è nata l’idea della plastic tax con l'obiettivo di ridurre l'impatto sull'ambiente da parte di questo materiale: si è dunque stabilito di mettere un'imposta di 45 centesimi al chilogrammo sul consumo dei manufatti con singolo impiego (MACSI). In caso di mancato pagamento, sanzioni fra i 500 e i 5000 euro. Ma ad un anno dalla partenza - sempre che sia rispettata la data del 2023- sono ancora tanti gli
aspetti da chiarire. Insomma, oltre che in un
mare di plastica, si naviga in un mare di incertezze.