(Teleborsa) - Ad aprire ufficialmente la "
partita" per il
Colle, la
convocazione ufficiale del Presidente della Camera
Roberto Fico che pochi giorni fa ha comunicato che il primo voto del Parlamento in
seduta comune per eleggere il successore di S
ergio Mattarella al Quirinale si terrà lunedì
24 gennaio, un lunedì, alle
15 il
primo voto del
Parlamento in seduta comune. Silvio Berlusconi, intanto, è
persuaso di potercela fare. Ed è quanto ribadirà ai leader del centrodestra, convocati all'ora di pranzo a Villa Grande per parlare di Quirinale. Il sostegno degli alleati è
"convinto e compatto", rassicura Matteo Salvini. Ma la Lega chiede ormai apertamente di lavorare a un piano B e si intensifica il pressing della coalizione sul Cavaliere perché dimostri da subito, con i numeri, di avere chance di elezione. Intanto, fanno rumore le parole di
Gianni Letta, il più autorevole dei consiglieri berlusconiani, che invita "i grandi elettori, parlamentari e non", a
"ispirarsi alla
lezione" giunta dalla commemorazione in Parlamento di David Sassoli e "guardare agli
interessi del Paese e non alle
differenze di parte".Un appello a tutti, ma che in casa Fi in diversi interpretano come rivolto anche allo stesso Cavaliere. Voci ufficiose raccontano dei tentativi da parte dello storico braccio destro di convincere il Cavaliere a non andare alla conta in Parlamento, ma fare il
kingmaker del nuovo presidente. Berlusconi però va avanti mostrandosi più che determinato e nelle scorse ore, a cena ospita Manfred Weber, il capogruppo del Ppe, incassa
"il totale sostegno della famiglia del Partito popolare europeo".
"Siamo disponibili per un dialogo, ma questo deve avvenire su un nome condiviso, una personalità istituzionale e non un capo di partito”: fa sapere il leader del partito democratico
Enrico Letta, parlando della partita del Quirinale e ribadendo ancora una volta il veto del P
d alla candidatura di
Silvio Berlusconi. Nome sgradito anche al
Movimento CinqueStelle.
L'altro nome in lizza è ovviamente quello del
Premier Mario Draghi che, interrogato sulla questione,
non conferma. Nè smentisce, segno che la possibilità che possa lasciare Palazzo Chigi per approdare al Colle è più che concreta.
Mattarella, ipotesi bis non tramonta - Mattarella ha più volte chiuso alla possibilità di un secondo mandato, eppure il suo nome continua ad essere
tra i più gettonati. Con
l'emergenza ancora in corso, aumenta infatti il pressing di quanti vorrebbero confermato l'asse Mattarella al Colle e Draghi a Palazzo Chigi così da evitare lo scossone politico in una fase ancora delicata per il Paese.
Da Cartabia a Casellati: una donna al Quirinale? - Allo stato attuale sembrano invece rientrare più nella suggestione che nelle possibilità concrete le candidature al femminile: dall’attuale Presidente del Senato,
Elisabetta Alberti Casellati, seconda carica dello Stato, a Marta Cartabia, Guardasigilli, passando per l'ex ministro Paola Severino.
La partita degli outsider - Nemmeno da escludere che alla fine, potrebbe spuntarla un
outsider. In lizza,
Pierferdinando Casini. O perchè no, proprio
Gianni Letta: il suo nome
, molto meno divisivo di quello di Berlusconi, potrebbe
trovare un più ampio consenso.