(Teleborsa) - C'è ancora nebbia sul cammino che conduce al
Quirinale. L'ultimo weekend prima dell'
elezione del Presidente della Repubblica non ha sciolto i dubbi e non ha ripianato le distanze fra i partiti sulla figura che andrà a sostituire Sergio Mattarella. E così la
prima votazione di oggi si prevede che sia una
pioggia di schede bianche, in attesa che qualcosa prenda corpo dietro le quinte.
Il weekend è trascorso all'insegna degli incontri, delle telefonate, delle dichiarazioni ufficiali ed ufficiose, ma non ha risolto l'enigma di chi mettere al posto di Mattarella, con un'unica certezza, il
ritiro di Silvio Berlusconi dalla partita.
Ora il
centrodestra dovrà trovare un
nuovo equilibrio su una figura di "grande levatura" e su cui nessuno potrà "porre veti". Ma il leader della Lega
Mattero Salvini boccia l'ipotesi Casini, su cui sembrava orientarsi il favore di varie forze politiche.
Nel frattempo il segretario del Pd
Enrico Letta si prepara all'incontro di oggi, lunedì 24 gennaio, con il leader del Carroccio, intenzionato a chiedere una presa di posizione su
Mario Draghi che - afferma - "ha rappresentato per l'Italia una straordinaria risorsa" o anche su un
Mattarella Bis, che rappresenterebbe "la soluzione ideale e perfetta".
Su un fronte unico
Letta, Conte e Speranza avanzano la proposta di un tavolo con tutte le forze politiche per selezionare un candidato condiviso. Ma la figura di Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio, individuata dal segretario del Pd non convince tutti. Non fa presa sul leader di Italia Viva
Matteo Renzi, che guarda con più interesse alla candidatura di Draghi o Casini, e non convince neanche il Presidente del M5S Giuseppe Conte, che non vede di buon occhio neanche lo spostamento di Draghi al Quirinale.
Dal canto suo
Carlo Calenda, leader di Azione, insiste sulla candidatura di una donna e sostiene la figura di Marta Cartabia, ricordando che "e stata Presidente della Corte ed è Ministro della giustizia, è una persona equilibrata e sopra le parti".