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Energia, l'Ue preoccupata dalla riduzione delle tasse: aiuti a famiglie e imprese con interventi mirati

Economia, Energia
Energia, l'Ue preoccupata dalla riduzione delle tasse: aiuti a famiglie e imprese con interventi mirati
(Teleborsa) - Le misure fiscali di emergenza adottate dagli Stati membri per attenuare l’impatto dell’aumento dei prezzi dell’energia preoccupano la Commissione europea per gli effetti che nel medio termine potrebbero avere sugli obiettivi climatici. Per Bruxelles infatti è più equo ed efficace utilizzare l’aumento di gettito e gli extraprofitti che derivano dall’impennata dei prezzi per aiutare le famiglie e i settori più colpiti anziché procedere con tagli generalizzati del carico fiscale su energia e carburanti.

I timori sono indicati in una lettera inviata lunedì ai ministri dell’economia dei 27 dal commissario Paolo Gentiloni che ha ricordato le regole fiscali in vigore e indica tre criteri guida a cui gli Stati membri dovrebbero attenersi: efficacia, coerenza con gli obiettivi di decarbonizzazione ed equità. "Ridurre la tassazione indiretta non è necessariamente al soluzione più efficace per rendere accessibili le fonti energetiche, soprattutto se i prezzi restano alti a lungo. Riutilizzare invece le maggiori entrate fiscali legate all’aumento dei prezzi oppure i profitti abnormi delle società energetiche può aiutare a finanziare in modo più equo e sostenibile aiuti mirati per le famiglie vulnerabili e per le imprese o per categorie specifiche di utenti dei trasporti", si legge nella lettera del Commissario Ue.

Aiuti che possono essere erogati "sotto forma di assegni o di rimborsi" ma comunque "tenendo bene in mente l’impatto regressivo delle impennate dei prezzi dell’energia" che colpiscono soprattutto i redditi più bassi. "Ridurre le tasse sull’energia è una misura facile da attuare", si sottolinea nella lettera, ma per raggiungere l’autonomia energetica e centrare gli obiettivi di sostenibilità climatica fissati al 2030 e al 2050 "richiede che gli sgravi fiscali sui combustibili fossili siano temporanei e mirati a migliorare la disponibilità di prodotti energetici per le imprese e le famiglie mentre i prezzi sono alti". Ciò serve anche a "salvaguardare la capacità degli Stati membri e della Ue di generare entrate fiscali adeguate per finanziare la ripresa e la doppia transizione, verde e digitale, in modo equo".

Quanto all’efficacia degli sgravi fiscali, sottolinea Bruxelles, se i prezzi alti dovessero persistere "i benefici per consumatori e imprese sono più incerti". In particolare le riduzioni delle aliquote Iva in passato non sono state così efficaci: "I tagli fiscali - avverte l'Ue - rischiano di essere compensati da incrementi di tariffe da parte dei fornitori di energia" con danni ancora maggiori per le imprese non energetiche che pagherebbero comunque prezzi più alti ma pagando meno Iva avrebbero minori deduzioni.








(Foto: © baloon111 / 123RF)
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