(Teleborsa) -
Pandemia e guerra rappresentano
"due cigni neri" per
l'Europa che si sono presentati nel
giro di un paio d'anni. Lo ha detto il Commissario Ue agli Affari economici,
Paolo Gentiloni, al Forum Confcommercio-Ambrosetti spiegando che "se si riescono a creare le
condizioni necessarie si risponde con
risposte comuni perché con
moneta unica l'accentuarsi delle differenze fra
Paesi è un rischio".
Con
l'invasione russa dell'Ucraina, l'importanza del PNRR
"non è sminuita ma valorizzata" e il piano "ha un valore particolare per
l'Italia: finora di quegli
800 miliardi di euro ne sono stati allocati
600" e di questi "un
terzo è stato allocato al nostro Paese, questo ci dice da solo quanto quanto sia una scommessa fondamentale per l'Ue". "La
vera sfida - ha proseguito Gentiloni - è realizzare questa operazione,
200 miliardi in 4 anni, non è mai accaduta una capacità di spesa di questo tipo e e di questi volumi in Italia e questa dovrebbe essere, proprio a causa del per
rallentamento dell'economia, l'ossessione quotidiana della politica,
come so è del Governo". Il Commissario europeo ha esortato a guardare "a questo
PNRR non come una sorta di obbligato adempimento a delle pratiche che dobbiamo riempire per avere
40-50 miliardi l'anno da
Bruxelles, che per chi ha avuto responsabilità di governo si tratta di una cifra piuttosto consistente. Rispetto alla normale
disponibilità di cifre, parliamo di
risorse molto cospicue".Ovviamente, l'Europa vive una situazione di
"incredibile imprevedibilità e incertezza" e "la crescita non può che rallentare, con un rischio di stagnazione". Dipenderà - ha detto l'eurocommissario - "
dalla durata della guerra, dall'estensione del confronto con la Russia ai settori energetici, dalla fiducia e dall'impatto sul
commercio internazionale".Gentiloni ha anche sottolineato che la
"guerra in Ucraina non porterà - una volta superata - ad un
rafforzamento della crescita europea come è stato per la pandemia, ma "anche questa drammatica situazione può far scattare un
passo avanti per il
progetto europeo che credo riguardi
l'autonomia strategica, i
due terreni paralleli dell'indipendenza energetica e difesa comune".