(Teleborsa) -
Sindacati a Palazzo Chigi per discutere del
Decreto Aiuti, che verrà approvato nel pomeriggio dal
Consiglio dei Ministri ed illustrato dal Premier Mario Draghi in conferenza stampa. Sono stati convocati alle 10 i segretari generali delle maggiori confederazioni sindacali (Cgil, Cisl e Uil).
Si lavora per
incrementare le risorse scarse per finanziare le misure previste a sostegno delle famiglie e delle imprese, ammortizzando il caro bollette e l'inflazione e gli effetti del rallentamento economico in atto. Il governo potrebbe mettere sul piatto un miliardo e mezzo in più, portando la dotazione
dai 6 miliardi già previsto nel DEF a 7,5 miliardi.
Ma all'interno della sempre variegata maggioranza c'è diversità di vedute su vari temi, compreso il
cuneo fiscale caro al Pd. Due le
proposte sul tavolo: un bonus
una tantum di 200 euro nella prossima busta paga o il rafforzamento della
decontribuzione dello 0,8% per i redditi fino a 35mila euro per tutto il 2022.
Non è escluso però un rinvio dell'intervento sul cuneo, in attesa di capire quante risorse potranno esserci, visto che l'esecutivo non ha escluso la
possibilità di uno scostamento e che a Bruxelles potrebbe finalmente prender corpo un
Recovery per l'energia o linee guida per un aggiustamento degli attuali PNRR.
Fra le misure incluse nel nuovo decreto Aiuti la
proroga del taglio delle accise di 30 centesimi sino a giugno, una
riduzione del prezzo del metano di 30 centesimi, possibile anche un
sostegno per i trasporti ai pendolari, l'estensione del
credito di imposta per imprese energivore, l'ulteriore allargamento del
bonus sociale per le bollette attraverso l'innalzamento del tetto Isee da 12mila a 14-15mila euro,
aiuti per le imprese esposte all'export verso Russia, Ucraina e Bielorussia.
E poi ancora ci saranno
semplificazioni dell'iter autorizzativo per la produzione di
energie rinnovabili (eolico e fotovoltaico). Nel decreto troverebbe posto anche la realizzazione "urgente" di
rigassificatori galleggianti oltre le 12miglia nautiche ed
impianti fissi a terra, per rendere effettiva l'autonomia dal gas russo, e a proroga di sei mesi alle centrali a carbone.