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Fed, pronto rialzo dei tassi di 50 punti. Cosa aspettarsi oggi e in futuro?

Occhi puntati sul discorso del Presidente Jerome Powell

Finanza
Fed, pronto rialzo dei tassi di 50 punti. Cosa aspettarsi oggi e in futuro?
(Teleborsa) - La Federal Reserve si prepara oggi ad accelerare il percorso di correzione della politica monetaria, annunciando un rialzo dei tassi di 50 punti base, dopo i 25 punti dell'ultima riunione, portando la banda di oscillazione die tassi al 2,25-2,50%. Sarebbe primo aumento di queste dimensioni dal maggio 2000. Nello stesso tempo il FOMC, il comitato di politica monetaria della Fed, potrebbe annunciare anche la data dell'avvio della riduzione del bilancio, cioè la data in cui inizierà a ridurre l'ammontare di denaro da investire a fronte dei titoli acquistati e giunti a scadenza, in particolare i mutui garantiti da ipoteca (MBS).

Se le decisioni sono ormai pressoché scontate, più interesse desta, come da tradizione, il discorso del Presidente Jerome Powell, che secondo le attese dovrebbe confermare il suo "whatever it takes" al contrario, cioè nella lotta all'inflazione. Ed i falchi della Fed contano su questa preoccupazione quando nel chiedere a Powell rialzi dei tassi più incisivi, anche di 75 punti base, che gli analisti di Goldman Sachs ritengono un po' improbabili. Quanto alla riduzione del bilancio, gli esperti ritengono un po' improbabile che si spingerà in tal senso, essendo i banchieri centrali USA più inclini ad agire sulla leva dei tassi.

L'inflazione è lo scoglio più grande che la banca centrale statunitense deve superare, l'ultimo dato di marzo indica su base annua una crescita dell'inflazione dell'8,5%, ai massimi dal dicembre 1981, superiore al +7,9% del mese precedente e al +8,4% atteso dal mercato. Nell'ambito del rapporto sul PIL, che nel 1° trimestre è sceso dell'1,4%, è emerso invece che il PCE price index, una misura dell'inflazione, è indicato al 7% dal 6,4% precedente, mentre l'indice PCE core registra un +5,2% rispetto al +5% precedente.

Ma cosa si aspettano gli esperti da questa riunione?

Per Giovanna Mossetti, economista della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, il FOMC si prepara a "dare una sterzata aggressiva alla politica monetaria" con un rialzo dei tassi di 50 punti e Powell si prepara ad annunciare una "svolta verso un modello di Fed 'à-la-Volcker', che implica una determinazione assoluta a perseguire il controllo dell’inflazione a qualsiasi costo". "Il sentiero dei tassi - si sottolinea - dovrebbe portare i fed funds in area neutrale, al 2,5% entro l’autunno, con la possibilità di entrata in territorio restrittivo già a fine 2022 e un punto di arrivo intorno al 3,5% nel 2023. I rischi - afferma l'Ufficio studi di intesa - sono verso l’alto sia per il 2022, sia per il 2023".

"E' tempo che la Fed agisca in modo rapido e deciso nel tentativo di recuperare il tempo perso. Dopo il mea culpa di Jerome Powell che ha riconosciuto che la Fed avrebbe dovuto agire prima, si torna alla politica da manuale dei membri del Federal Open Market Committee (FOMC), che pongono la stabilità dei prezzi come loro obiettivo prioritario", afferma Franck Dixmier, Global CIO Fixed Income di Allianz Global Investors, ricordando che "i commenti più recenti e risolutamente da falco non lasciano dubbi sul prossimo riunione del 3 e 4 maggio: la Fed dovrebbe annunciare un rialzo dei tassi di 50 punti base e una riduzione del dimensione del suo bilancio da giugno".

Anche Paolo Zanghieri, Senior Economist di Generali Investments, ritiene che la Fed aumenterà il tasso sui Fed funds di 50 punti base ed annuncerà inoltre che la riduzione del bilancio inizierà più tardi nel mese di maggio, procedendo ad una velocità circa doppia rispetto a quella iniziata nel 2017. Un ulteriore incremento dei tassi di 50 punti base potrebbe verificarsi anche a giugno. "Quello che accadrà dopo - sottolinea l'esperto - è legato alle prospettive economiche, molto incerte: l'inflazione di marzo ha mostrato di essere probabilmente prossima al picco, ma ci vorrà del tempo prima di una sua significativa riduzione". Tuttavia, Generali Investment ritiene che "l'attuale valutazione di mercato, che vede i tassi Fed salire di poco sopra il 3%, sia troppo aggressiva; il rallentamento dell'economia convincerà la banca centrale a un approccio più cauto", con un picco del tasso sui Fed funds atteso al 2,7% entro l'inizio del 2023.


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