(Teleborsa) -
Immsi, holding italiana quotata su Euronext Milan e controllata dalla famiglia Colaninno, ha registrato
ricavi consolidati al 31 marzo 2022 pari a 467,1 milioni di euro, il miglior risultato registrato nel periodo di riferimento e in aumento del 18,7% rispetto al primo trimestre 2021. L'
EBITDA consolidato è stato pari a 57,2 milioni di euro, il valore più alto mai rilevato nel periodo di riferimento e in crescita del 6,4%. L'EBITDA
margin è pari al 12,2% (13,7% nel primo trimestre 2021).
Il
risultato netto è positivo per 5,7 milioni di euro, in progresso del 10,5% e inclusivo della quota dei minorities pari a 4,4 milioni di euro. Gli
investimenti sono stati pari a 26,8 milioni di euro (36 milioni di euro al 31 marzo 2021). L'
indebitamento finanziario netto (PFN) del Gruppo Immsi al 31 marzo 2022 risulta pari a 836,8 milioni di euro, in miglioramento di 6,3 milioni di euro rispetto a 843,1 milioni di euro al 31 marzo 2021.
In relazione al conflitto in Ucraina, Immsi afferma che la crisi ha iniziato a generare incrementi dei costi delle materie prime e delle energie, che potrebbe avere significative ripercussioni sull'economia mondiale. "L'
estrema diversificazione geografica delle vendite e degli acquisti del gruppo fa sì che l'esposizione nell'area del conflitto sia sostanzialmente nulla - viene evidenziato nella nota sui conti - Si sottolinea inoltre come il gruppo
non abbia società controllate, collegate, o altre entità legali, né produttive né commerciali, nelle
aree interessate dal conflitto".