(Teleborsa) - Il presidente ucraino
Volodymyr Zelensky si dice
"pronto a parlare" con il Presidente russo
Vladimir Putin, ma
"senza ultimatum", e con una via d'uscita per la Russia. Lo ha detto in videocollegamento a Porta a Porta, proprio nel giorno in cui la tensione è salita alle stelle, per la minaccia russa di un conflitto nucleare dopo la decisione della Finlandia di entrare nella Nato.
Parlando delle trattative con la Russia, il leader ucraino ha affermato che "la
questione si complica ogni giorno, perché ogni giorno i russi occupano villaggi, perché molte persone hanno lasciato le loro case, sono state uccise dai russi e vedo tracce di torture e uccisioni". Poi, Zelensky ha aggiunto "i russi se ne devono andare e devono rispondere di quello che hanno fatto.
Non possiamo accettare compromessi per la nostra indipendenza". Il punto - ha spiegato - è la Crimea e la questione può essere messa temporaneamente da parte per facilitare le trattative.
Zelensky ha
ringraziato il Premier Draghi per aver adottato le sanzioni contro la Russia assieme al resto dell'UE e si è detto convinto che la
mediazione dell'Italia nelle trattative di pace sia fondamentale.
Dal canto suo, il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo
Dmitry Medvedev ha chiesto di
fermare l'invio di armi in Ucraina perché "
aumenta la probabilità di un conflitto aperto e diretto tra Russia e Nato". Affermazioni che seguono la
decisione del governo finlandese di aderire alla Nato e le minacce di Mosca di un
conflitto nucleare.
Frattanto, è trascorsa
un'altra notte di bombardamenti in Ucraina. Le truppe russe hanno bombardato il
distretto di Kryvyi Rih nella regione di Dnipropetrovsk a Sudest e stanno
bloccando le uscite dai passaggi sotterranei dell'
impianto Azovstal di Mariupol. "L'obiettivo principale dell'esercito russo è bloccare le uscite dai passaggi sotterranei, che sono stati indicati al nemico da un traditore. Tuttavia, i difensori di Mariupol stanno facendo tentativi di contrattacco, rischiando tutto. Non ci sono parole per descrivere l'eroismo dei difensori di Mariupol", ha scritto il consigliere del sindaco di Mariupol Petro Andriushchenko su Telegram, aggiungendo "i droni russi sono uno dei problemi più grandi. Se ci fosse stato un modo per abbatterli, le cose sarebbero state molto più facili per i difensori di Mariupol".