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Pagni (ASeS) lancia allarme carestia nel Sud del mondo

Agroalimentare, Economia
Pagni (ASeS) lancia allarme carestia nel Sud del mondo
(Teleborsa) - “La guerra del grano, al di là degli orrori della guerra fatta con le armi o ancora del disastro pandemico, è un flagello che tra poche settimane esploderà in tutta la sua potenza devastante e tutto il mondo ne subirà le conseguenze. Nessuno si salverà da solo".




Questo l'allarme lanciato da Cinzia Pagni, rieletta a maggio Presidente dell'ASeS, ong di riferimento della CIA, Confederazione Nazionale Agricoltori.


"Ogni giorno i media ci annunciano che decine, anzi centinaia di milioni di persone soprattutto in Nord Africa, sono allo stremo e subiscono una carestia senza precedenti. Il semplice pane ( quello senza companatico) che li ha nutriti a stento fino a ieri, veniva da Russia e Ucraina e ora rischia di marcire nei container delle navi, alla fonda nel Mar d’Azov. Non è possibile accettare, nel terzo millennio, tanta scientifica crudeltà. Ogni ora, ogni minuto e’ perso se quelle navi non partono verso l’Africa a salvare chi muore di fame", dice Pagni sottolineando anche che è "in atto una fortissima speculazione sulle materie prime che si riversa sulla produzione dei beni di prima necessità. La carenza di grano e’ provocata anche dai sistemi di produzione e le coltivazioni possono essere implementate e migliorate per evitare che i prodotti diventino introvabili".

Per Pagni "è necessario stroncare il circolo vizioso degli ingiustificati aumenti dei prodotti alimentari,combattere gli sprechi enormi, lavorare per la sicurezza del cibo e non ultimo, se non fondamentale, contenere i costi della energia orientandosi verso quelle alternative, stabilendo tempi non biblici. Non c’è bisogno di nuove autorità regolatrici o strutture che fanno solo perderemo tempo. Spetta ai Governi la programmazione degli interventi e la lotta senza quartiere alla speculazione che alla fine produrrà effetti molto negativi anche sulle classi che ora si ritengono al riparo dalla povertà".



“Il prossimo passo magari proprio in questi giorni nei quali si parla tanto di ambiente, è far partire le navi e portare grano a 200 milioni di persone disperate che vivono nel continente africano. La terza guerra mondiale potrebbe essere la carestia e le conseguenze ancora più’ disastrose di quelle che si rischiano minacciando follemente l’uso di armi atomiche”

ASeS attiva con i suoi progetti di agricoltura sociale - In Senegal e Mozambico attraverso lo sviluppo dell’agricoltura sociale - spiega Pagni - " stiamo sostenendo gli Stati nel percorso di cambiamento e di recupero di tanta popolazione esclusa da ogni forma di vivere civile e dove donne e bambini sono , come sempre, le vittime principali. Stiamo cercando soprattutto di formare persone che siano in grado in futuro dii combattere la carestia e la siccità con strutture e metodologie moderne . Per loro e’ una concreta speranza. Sfruttare meglio le risorse , quando sono scarse ,è fondamentale per sopravvivere ai cambiamenti climatici che stanno trasformando l’ ambiente in cui viviamo, in un deserto. Questo passa anche attraverso il cambiamento delle abitudini in quella parte del mondo più fortunata e che insiste a pensare che certi problemi: fame, carenza idrica, climate change e futuro sostenibile, non li riguarderà mai.”

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